La Tuscia
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Citazione
"Nella Tuscia Viterbese, terra etrusca e misteriosa, dove storia e natura rigogliosa danzano in armoniosa sinfonia, tra i borghi e le colline, nei suoi segreti celati, scopri l'essenza dell'Italia, eterna e incantata. Un luogo dove tutto scorre, ancora lentamente…."
Territori limitrofi
Province di Roma, Terni, Perugia, Grosseto
La Tuscia da scoprire:
clicca sul titolo per aprire il pannelloDove ci troviamo
La Tuscia Viterbese è una regione affascinante situata nella parte nord-occidentale del Lazio, che si estende in alcune zone confinanti della Toscana, ed è caratterizzata da una ricca storia, cultura e bellezze naturali.
Benvenuti nella Tuscia Viterbese: Un Viaggio nell'Arte, la Cultura e il Gusto dell'Italia
La Tuscia Viterbese è una delle gemme meno conosciute dell'Italia, un tesoro nascosto tra le colline verdi, i villaggi medievali e i vigneti ondulati. Questa regione, situata nella provincia di Viterbo nel cuore del Lazio, offre un'esperienza turistica straordinaria che abbraccia la storia, l'arte, la cultura e la gastronomia.
Arte e Storia
La Tuscia Viterbese è un museo all'aperto di storia e cultura. Da antiche città etrusche a affascinanti borghi medievali, ogni angolo di questa terra racconta una storia affascinante. Esplora i resti archeologici di Tarquinia, Cerveteri e Vulci, dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, e immergiti nell'arte sacra delle cattedrali e delle chiese medievali di Viterbo, Tuscania e Civita di Bagnoregio, passeggia all’interno dei borghi ricchi di storia come Sutri, Ronciglione, Nepi; scopri le riserve naturali dei parchi.
Natura e Paesaggio
La natura incontaminata è un altro punto di forza della Tuscia Viterbese. I vasti parchi naturali, tra cui il Parco dei Mostri a Bomarzo e il Parco Regionale Marturanum, offrono sentieri panoramici, grotte misteriose e panorami spettacolari. Questa regione è anche famosa per le sue sorgenti termali, come quelle di Viterbo, che promettono relax e benessere immersi nella natura.
Enogastronomia
La Tuscia Viterbese è una terra di sapori autentici. I vigneti producono alcuni dei migliori vini della regione, tra cui il rinomato Est! Est!! Est!!!, e le aziende agricole locali offrono una vasta gamma di prodotti tipici, come l'olio d'oliva, il formaggio e il salame cotto. Non perderti l'opportunità di assaporare la cucina locale in trattorie tradizionali e ristoranti gourmet.
Eventi e Tradizioni
La Tuscia Viterbese è animata da una serie di eventi e tradizioni tutto l'anno. Il Carnevale di Ronciglione, il Palio di Viterbo e le sagre paesane offrono l'occasione di immergersi nella cultura locale, partecipare alle festività e gustare piatti tradizionali.
Benvenuti nella Tuscia Viterbese
Questa è solo una piccola anteprima di tutto ciò che la Tuscia Viterbese ha da offrire. Se siete alla ricerca di un'esperienza autentica e completa in Italia, siete nel posto giusto. Benvenuti nella Tuscia Viterbese, dove ogni momento è un'opportunità per scoprire l'essenza dell'Italia, tra arte, cultura e gusto.
Sapori
I prodotti tipici e le ricette della tradizione della Tuscia Viterbese sono legati alla terra ed alla genuinità.
"I prodotti tipici e le ricette tradizionali dei piatti tipici locali della Tuscia Viterbese sono un delizioso viaggio nei sapori autentici della tradizione culinaria italiana, dove il profumo dei tartufi, dei legumi, dei salumi e dei formaggi, dell’olio e la prelibatezza dei vini locali si fondono in un'esperienza gastronomica indimenticabile.”
La Nocciola di Monti Cimini, una qualità eccellente, fra le migliori del mondo.
La nocciola dei Monti Cimini è un'autentica delizia culinaria e un prodotto tipico della regione della Tuscia Viterbese, in particolare della zona dei Monti Cimini: Ronciglione, Capranica, Caprarola, Carbognano, Fabrica di Roma, Gallese, Vasanello, Corchiano, Vallerano, Vignanello e Bassano Romano. Questa varietà di nocciola è nota per la sua eccezionale qualità e il suo sapore distintivo.
Ecco alcune informazioni interessanti sulla nocciola dei Monti Cimini:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Ricco: La nocciola dei Monti Cimini è rinomata per il suo sapore ricco e intenso. Le nocciole sono aromatiche e hanno un equilibrio perfetto tra dolcezza e leggero retrogusto amaro.
- Dimensioni e Forma: Questa varietà di nocciola è di dimensioni medio-grandi e ha una forma rotonda e leggermente allungata. Il suo guscio è spesso e resistente.
- Colore: La nocciola dei Monti Cimini ha una buccia sottile di colore marrone chiaro, mentre il nocciolo interno è di colore avorio.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: Le nocciolaie dei Monti Cimini crescono nelle colline e nei boschi di questa regione, che offre condizioni ambientali ideali per la coltivazione delle nocciole.
- Coltivazione Tradizionale: Le nocciole dei Monti Cimini spesso vengono coltivate in modo tradizionale, senza l'uso intensivo di pesticidi o fertilizzanti chimici. Questo contribuisce a mantenere la loro qualità autentica.
Usi e Consumo:
- Cucina Locale: La nocciola dei Monti Cimini è un ingrediente fondamentale in molte ricette locali, dalla pasticceria alle preparazioni salate. È spesso utilizzata per arricchire dolci come la crostata alle nocciole o come snack salutare.
- Prodotti Artigianali: Oltre al consumo diretto, le nocciole dei Monti Cimini sono utilizzate per produrre prelibatezze locali come il torrone alle nocciole o il miele con nocciole.
- Olio di Nocciola: Dalle nocciole dei Monti Cimini si estrae un olio aromatico e gustoso che viene utilizzato nella cucina gourmet e nella preparazione di piatti speciali.
Castagne, regine indiscusse di weekend in festa nel mese di Ottobre a Canepina. La Castagna è un prodotto tipico anche a : Laterà, Vitorchiano, San Martino al Cimino, Bagnaia (frazione di Viterbo), Vallerano, Soriano nel Cimino, Vetralla, Caprarola, Carbognano, Fabrica di Roma, Capranica,Ronciglione, Bassano Romano.
La Castagna di Canepina è un prelibato tesoro gastronomico tipico della regione della Tuscia Viterbese.
Caratteristiche Principali:
- Sapore Ricco: La Castagna di Canepina è ampiamente apprezzata per il suo sapore ricco e dolce. Le castagne sono note per la loro consistenza morbida e il gusto autentico che le rende ideali per moltissime preparazioni culinarie.
- Dimensioni e Forma: Queste castagne sono mediamente grandi e hanno una forma rotonda e leggermente allungata. Il loro guscio è robusto e di colore marrone scuro.
- Colore: La polpa interna delle Castagne di Canepina è di colore avorio o beige, mentre la buccia esterna è di un caratteristico colore marrone scuro.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: La Castagna di Canepina cresce principalmente nei boschi e nei territori collinari intorno al comune di Canepina e nelle zone circostanti della Tuscia Viterbese. Questo territorio offre condizioni climatiche e ambientali ideali per la coltivazione delle castagne.
- Coltivazione Tradizionale: Le Castagne di Canepina sono spesso coltivate seguendo metodi tradizionali, con un'attenzione particolare alla qualità e al rispetto dell'ambiente. Questo contribuisce a mantenere la loro autenticità e il loro sapore unico.
Usi e Consumo:
- Cucina Locale: Le Castagne di Canepina sono utilizzate in numerose ricette locali, sia dolci che salate. Tra i piatti tradizionali più noti ci sono le castagne arrosto, il castagnaccio (una sorta di dolce a base di castagne), e il ripieno per carni e pollame.
- Prodotti Artigianali: Oltre al consumo diretto, le Castagne di Canepina sono utilizzate per produrre specialità locali come la crema di castagne e il miele di castagno, amati per il loro sapore ricco.
Pane Nero di Monte Romano , specialità gastronomica tipica della regione della Tuscia Viterbese,
Questo pane, noto per il suo colore scuro e il suo sapore unico, è un elemento essenziale della tradizione culinaria locale. Ecco alcune informazioni interessanti su questa prelibatezza:
Caratteristiche Principali:
- Colore Scuro: Il Pane Nero di Monte Romano si distingue per il suo colore scuro, che deriva dalla presenza di ingredienti specifici, in particolare la farina di castagne e il lievito naturale.
- Sapore Ricco: Questo pane è amato per il suo sapore rustico e profondo. La farina di castagne conferisce una nota dolce e leggermente terrosa, mentre il lievito naturale contribuisce a una consistenza morbida e una crosta croccante.
- Forma e Struttura: Il Pane Nero di Monte Romano è spesso rotondo o ovale, con una crosta croccante e una mollica densa. La sua struttura è ideale per accompagnare piatti tradizionali come salumi, formaggi e zuppe.
Metodo di Preparazione:
- Ingredienti Chiave: Gli ingredienti principali di questo pane includono la farina di castagne, la farina di grano, il lievito naturale, l'acqua e il sale. La farina di castagne è il componente distintivo che conferisce al pane il suo colore scuro e il suo sapore unico.
- Lievitazione Naturale: La pasta viene lasciata lievitare naturalmente per un periodo di tempo prolungato, il che contribuisce alla complessità del suo sapore. Questo processo di lievitazione naturale è tipico delle tradizioni panificatorie artigianali.
Consumo Tradizionale:
- Accompagnamento Perfetto: Il Pane Nero di Monte Romano è spesso servito come accompagnamento a piatti tradizionali della cucina locale, come formaggi, salumi e stufati. Il suo sapore ricco si sposa bene con questi piatti.
- Gustato da Solo: Questo pane è altrettanto delizioso da gustare da solo, magari spalmato con un po' di burro o olio d'oliva locale.
Pecorino Romano di Nepi rappresenta un'eccellenza culinaria della regione della Tuscia Viterbese.
Considerato uno dei formaggi più antichi al mondo, trova la sua culla nelle campagne del Lazio.
Il Pecorino Romano di Nepi è un formaggio a denominazione d'origine protetta (DOP) prodotto nella regione della Tuscia Viterbese, in particolare nella zona circostante la città di Nepi. Questo formaggio rappresenta una delle prelibatezze gastronomiche più rinomate della regione e offre una gustosa esperienza del patrimonio caseario italiano. Ecco alcune informazioni interessanti sul Pecorino Romano di Nepi:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Intenso: Il Pecorino Romano di Nepi è noto per il suo sapore intenso e salato. Questo formaggio è prodotto con latte di pecora e viene stagionato per diversi mesi, il che contribuisce a un gusto ricco e complesso.
- Consistenza: Il formaggio ha una consistenza dura e sbriciolosa, ideale per essere grattugiato o tagliato a fette sottili.
- Aroma Caratteristico: Il Pecorino Romano di Nepi è caratterizzato da un aroma pronunciato, che può variare da leggermente piccante a più delicato, a seconda del periodo di stagionatura.
Produzione Tradizionale:
- Materie Prime di Qualità: La produzione del Pecorino Romano di Nepi richiede latte di pecora di alta qualità proveniente dalla regione circostante. Il latte è fondamentale per la qualità e l'autenticità del formaggio.
- Lavorazione Artigianale: La lavorazione di questo formaggio avviene secondo tradizioni artigianali secolari. Il latte viene cagliato e pressato per ottenere le forme di formaggio, che vengono poi stagionate in apposite cantine.
Stagionatura:
La stagionatura del Pecorino Romano di Nepi può variare da qualche mese a oltre un anno. A mano a mano che il formaggio invecchia, sviluppa un sapore più complesso e intenso.
Consumo e Utilizzo:
Il Pecorino Romano di Nepi è un formaggio versatile che può essere consumato in diversi modi:
- Grattugiato: È spesso utilizzato come condimento per piatti di pasta, come la famosa pasta cacio e pepe o la pasta all'amatriciana.
- Tagliato a Fette Sottili: Può essere gustato da solo o accompagnato da frutta fresca, miele o noci.
- Formaggio da Tavola: È una delizia quando servito come formaggio da tavola, magari accanto a un bicchiere di vino rosso.
Fagiolo di Sutri detto anche “della Regina” la cui storia risale all’800, periodo in cui Carlo Magno fece il suo passaggio nel territorio di Sutri.
è una varietà di fagiolo particolarmente pregiata, coltivata nella regione della Tuscia Viterbese, in particolare nella zona intorno alla città di Sutri.
Ecco alcune informazioni interessanti sul Fagiolo di Sutri:
Caratteristiche Principali:
- Forma e Dimensioni: Il Fagiolo di Sutri è caratterizzato da una forma ovale o ellittica e da dimensioni medio-grandi. La sua buccia è sottile e facilmente commestibile, mentre la polpa interna è morbida e cremosa.
- Colore: Questa varietà di fagiolo ha una buccia di colore beige chiaro e una polpa di un colore tendente al marrone chiaro.
- Sapore Delicato: Il Fagiolo di Sutri è noto per il suo sapore delicato e la sua consistenza cremosa. Ha una leggera dolcezza e un retrogusto che ricorda il nocciolo.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: Il Fagiolo di Sutri è coltivato principalmente nella Tuscia Viterbese, una regione ricca di terreni fertili e condizioni climatiche favorevoli per la coltivazione dei legumi.
- Coltivazione Tradizionale: Spesso coltivato in modo tradizionale, questo fagiolo beneficia dell'attenzione dei coltivatori locali, che seguono metodi di produzione che rispettano l'ambiente e preservano la qualità del prodotto.
Usi e Consumo:
Il Fagiolo di Sutri è un ingrediente versatile nella cucina italiana e viene utilizzato in numerose ricette tradizionali, tra cui zuppe, minestre, piatti di pasta e contorni. Alcuni modi comuni per prepararlo includono:
- Zuppe: È un ingrediente chiave in zuppe tradizionali come la "pasta e fagioli," una pietanza amata in tutta Italia.
- Insalate: Può essere utilizzato in insalate fredde o tiepide per un tocco di cremosità.
- Stufati: È spesso incluso in stufati di carne o di verdure per arricchire il sapore e la consistenza.
- Piatti di Pasta: Può essere abbinato a pasta fresca o secca per creare piatti saporiti e nutrienti.
Fagiolo “carne” di Fabrica di Roma
Il Fagiolo "Carne di Fabrica di Roma" è una varietà di fagiolo particolarmente apprezzata coltivata nella regione della Tuscia Viterbese, in particolare nella zona intorno al comune di Fabrica di Roma. Questo fagiolo è noto per il suo sapore ricco e la sua versatilità culinaria. Ecco alcune informazioni interessanti su questo delizioso legume:
Caratteristiche Principali:
- Forma e Dimensioni: Il Fagiolo "Carne di Fabrica di Roma" è caratterizzato da una forma ovale o ellittica e da dimensioni medio-grandi. La sua buccia è sottile, mentre la polpa interna è carnosa e densa.
- Colore: Questa varietà di fagiolo presenta una buccia di colore beige chiaro o marrone chiaro e una polpa che può variare dal beige all'avorio.
- Sapore Robusto: Il Fagiolo "Carne di Fabrica di Roma" è noto per il suo sapore robusto e ricco. Ha una consistenza cremosa e un sapore che può essere descritto come leggermente nocciolato.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: Questa varietà di fagiolo è coltivata principalmente nella Tuscia Viterbese, una regione con terreni fertili e condizioni climatiche favorevoli alla coltivazione dei legumi.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di "Carne di Fabrica di Roma" seguono metodi di produzione tradizionali e sostenibili, preservando la qualità del prodotto.
Usi e Consumo:
Il Fagiolo "Carne di Fabrica di Roma" è apprezzato in numerose ricette tradizionali della cucina italiana e può essere utilizzato in diversi modi, tra cui:
- Zuppe e Minestre: È spesso usato come ingrediente principale in zuppe e minestre tradizionali, come la "pasta e fagioli" o la "ribollita."
- Piatti di Pasta: Si abbina bene a pasta fresca o secca, creando piatti saporiti e sostanziosi.
- Contorni: Può essere servito come contorno, spesso condito con olio d'oliva e aromi locali.
- Insalate: È anche usato in insalate fredde o tiepide per aggiungere sostanza e sapore.
La Sambuca Viterbese la cui origine sembra risalire al periodo etrusco
La Sambuca Viterbese è una tradizionale bevanda alcolica che prende il nome dal luogo di produzione. Ecco alcune informazioni interessanti sulla Sambuca Viterbese:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Aromatico: La Sambuca Viterbese è una bevanda aromatizzata con anice stellato (noto anche come anice stellato o anice cinese). Questo le conferisce un sapore distintivo, caratterizzato da note dolci e aromatiche, con una piacevole sensazione di freschezza.
- Colore Cristallino: La Sambuca Viterbese è tipicamente trasparente e cristallina, con una luminosa tonalità bianca o leggermente perlacea.
- Grado Alcolico: Come molte altre sambuca, ha un grado alcolico piuttosto elevato, solitamente intorno al 40-42% di alcol per volume.
Produzione Tradizionale:
- Ingredienti di Qualità: La produzione della Sambuca Viterbese richiede ingredienti di alta qualità, con particolare attenzione all'anice stellato e fiori di sambuco, che è l'ingrediente principale. L'anice stellato è essiccato e macinato per estrarre i suoi oli essenziali aromatici.
- Distillazione: Gli oli essenziali estratti dall'anice stellato sono combinati con alcol neutro e altri aromi naturali. La miscela viene quindi sottoposta a un processo di distillazione per ottenere la Sambuca.
- Diluizione e Zuccheratura: Dopo la distillazione, la Sambuca viene diluita con acqua pura e zuccherata per ottenere la giusta dolcezza e il sapore desiderato.
Modi di Consumo:
La Sambuca Viterbese può essere gustata in diversi modi:
- Shot: Molte persone apprezzano la Sambuca come "shot" da bere gelata. In questo caso, viene spesso servita con tre chicchi di caffè, creando il famoso "caffè corretto."
- Mixology: È un ingrediente versatile in mixology, ed è utilizzata in cocktail come il "Sambuca Sour" o il "Sambuca Martini."
- Digestivo: È comunemente consumata come digestivo dopo i pasti, grazie alle proprietà digestive dell'anice.
- Versatile in Cucina: La Sambuca può anche essere utilizzata in cucina per aromatizzare dolci e dessert.
La Ciliegia di Celleno la cui storia risale al tempo dei Romani
La Ciliegia di Celleno è una varietà di ciliegia coltivata nella regione della Tuscia Viterbese, in particolare nel comune di Celleno e nelle zone circostanti. Questa ciliegia è conosciuta per il suo sapore dolce e la sua polpa succosa, ed è una delle prelibatezze agricole della regione. Ecco alcune informazioni interessanti sulla Ciliegia di Celleno:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Dolce: La Ciliegia di Celleno è apprezzata per il suo sapore dolce e succoso. La sua polpa ha una consistenza morbida e un gusto ricco che la rende ideale per il consumo fresco.
- Colore Vivido: Questa ciliegia ha una buccia di colore rosso intenso, che la rende molto attraente dal punto di vista estetico. La polpa è di solito di colore chiaro o rosato.
- Dimensioni e Forma: Le Ciliegie di Celleno sono di dimensioni medie e hanno una forma generalmente rotonda o leggermente ovale.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: La coltivazione delle Ciliegie di Celleno è diffusa principalmente nella Tuscia Viterbese, una regione con terreni fertili e condizioni climatiche favorevoli alla produzione di ciliegie di alta qualità.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di Ciliegie di Celleno seguono metodi di produzione tradizionali, con particolare attenzione alla qualità e al rispetto dell'ambiente.
Stagionalità:
Le Ciliegie di Celleno sono tipicamente disponibili durante la stagione primaverile e estiva, con un picco di maturazione tra maggio e giugno. Durante questo periodo, i frutteti locali si riempiono di alberi carichi di deliziose ciliegie pronte per essere raccolte e gustate.
Usi e Consumo:
Le Ciliegie di Celleno possono essere consumate in diversi modi:
- Fresche: Sono deliziose quando mangiate fresche, appena raccolte dall'albero.
- In Dolci: Vengono spesso utilizzate per preparare dolci, come crostate, torte e gelati alla ciliegia.
- Confetture e Marmellate: Sono un ingrediente ideale per preparare confetture e marmellate casalinghe.
- Nella Gastronomia Locale: In alcune ricette tradizionali della Tuscia Viterbese, le ciliegie vengono utilizzate anche in piatti salati, ad esempio per accompagnare carni arrosto o insalate.
La Lenticchia di Onano dalla buccia quasi inesistente che evita il lungo procedimento di ammollo per la preparazione.
Questa lenticchia è rinomata per la sua qualità superiore.Ecco alcune informazioni interessanti sulla Lenticchia di Onano:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Delicato: La Lenticchia di Onano è nota per il suo sapore delicato e leggermente nocciolato. Ha una consistenza piacevolmente tenera che si scioglie in bocca.
- Dimensioni e Colore: Questa varietà di lenticchia è di dimensioni medio-piccole e ha una forma generalmente rotonda. Il suo colore è tipicamente marrone chiaro o beige.
- Facilità di Cottura: Le lenticchie di Onano sono apprezzate per la loro facilità di cottura. Si cuociono relativamente rapidamente e mantengono la loro forma durante la cottura, rendendole ideali per una varietà di preparazioni culinarie.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: La coltivazione delle Lenticchie di Onano è tradizionalmente diffusa nella Tuscia Viterbese, una regione con terreni fertili e un clima adatto alla coltivazione di legumi di alta qualità.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di Lenticchie di Onano seguono metodi di produzione tradizionali, con attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale.
Stagionalità:
Le Lenticchie di Onano sono tipicamente disponibili durante la stagione autunnale e invernale, con una raccolta che inizia solitamente tra settembre e ottobre. Questo periodo è ideale per la coltivazione delle lenticchie, poiché le condizioni climatiche contribuiscono a sviluppare il loro sapore e la loro consistenza distintivi.
Usi e Consumo:
Le Lenticchie di Onano sono un ingrediente versatile in cucina e possono essere utilizzate in diverse preparazioni:
- Zuppe e Minestre: Sono spesso utilizzate come ingrediente principale in zuppe e minestre, come la famosa "zuppa di lenticchie."
- Contorni: Possono essere servite come contorno, magari condite con olio d'oliva, aglio e aromi locali.
- Insalate: Sono perfette per arricchire insalate fredde o tiepide.
- Piatti Unici: Possono costituire la base di piatti unici, come le "lenticchie in umido" con salsiccia o pancetta.
I Ceci di Valentano, dal sapore antico, presente già nel periodo etrusco.
Ecco alcune informazioni interessanti sui Ceci di Valentano:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Ricco: I Ceci di Valentano sono noti per il loro sapore ricco e la loro consistenza cremosa. Hanno un gusto leggermente nocciolato e una polpa morbida che li rende ideali per numerose preparazioni culinarie.
- Dimensioni e Colore: Questa varietà di ceci è di dimensioni medie e ha una forma generalmente rotonda o leggermente ovale. Il loro colore è di solito beige o marrone chiaro.
- Versatilità in Cucina: I Ceci di Valentano sono noti per la loro versatilità in cucina. Possono essere utilizzati in numerose ricette, dalla zuppa di ceci agli hummus, passando per piatti di carne e contorni.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: La coltivazione dei Ceci di Valentano è tradizionalmente diffusa nella Tuscia Viterbese, una regione con terreni fertili e un clima adatto alla coltivazione di legumi di alta qualità.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di Ceci di Valentano seguono metodi di produzione tradizionali, con attenzione alla qualità e alla sostenibilità ambientale.
Stagionalità:
I Ceci di Valentano sono disponibili tutto l'anno, ma sono particolarmente apprezzati durante la stagione autunnale e invernale, quando vengono spesso utilizzati per preparare piatti caldi e nutrienti.
Usi e Consumo:
I Ceci di Valentano sono un ingrediente versatile in cucina e possono essere utilizzati in vari modi:
- Zuppe e Minestre: Sono spesso utilizzati come ingrediente principale in zuppe e minestre, come la "zuppa di ceci" tipica della cucina italiana.
- Piatti di Carne e Pesce: Possono essere aggiunti a piatti di carne, pesce o verdure per arricchire il sapore e la consistenza.
- Contorni: Sono perfetti come contorno, spesso conditi con olio d'oliva, aglio e aromi locali.
- Hummus: Possono essere utilizzati per preparare hummus fatto in casa, una crema di ceci aromatizzata con limone e tahini.
- Insalate: Sono ideali per arricchire insalate fredde o tiepide.
Farro del Pungolo di Acquapendente, un cereale tipico della zona che deve il suo nome ad una leggenda che risale all’anno 1100.
Ecco alcune informazioni interessanti sul Farro del Pungolo di Acquapendente:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Rustico: Il Farro del Pungolo di Acquapendente è noto per il suo sapore rustico e terroso. Ha un gusto nutriente e leggermente nocciolato che lo rende perfetto per piatti dal sapore tradizionale.
- Colore e Aspetto: Questa varietà di farro ha chicchi di dimensioni medie e una buccia che varia dal colore beige al marrone chiaro. I chicchi sono generalmente tondeggianti e hanno una buccia robusta.
- Versatilità in Cucina: Il Farro del Pungolo di Acquapendente è utilizzato in una varietà di preparazioni culinarie, dalle zuppe ai contorni, ai piatti principali e ai dessert.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: La coltivazione del Farro del Pungolo è tradizionalmente diffusa nella Tuscia Viterbese, una regione con terreni fertili e condizioni climatiche adatte alla coltivazione del farro.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di Farro del Pungolo seguono metodi di produzione tradizionali, spesso basati su tecniche agricole antiche tramandate di generazione in generazione.
Stagionalità:
Il Farro del Pungolo di Acquapendente è disponibile tutto l'anno, ma è particolarmente apprezzato durante la stagione autunnale e invernale, quando viene spesso utilizzato per preparare piatti caldi e sostanziosi.
Usi e Consumo:
Il Farro del Pungolo di Acquapendente è un cereale versatile che può essere utilizzato in molti modi:
- Zuppe e Minestre: È spesso utilizzato come ingrediente principale in zuppe e minestre tradizionali, come la "zuppa di farro."
- Contorni: Può essere servito come contorno, spesso condito con olio d'oliva, aglio e aromi locali.
- Piatti Principali: Può costituire la base di piatti principali, come insalate di farro con verdure e formaggio.
- Dolci: Il farro può essere utilizzato per preparare dolci, come torte e biscotti.
Olio extra vergine di oliva della Tuscia è un prodotto pregiato e amato, ottenuto dalla spremitura delle olive coltivate nella regione della Tuscia Viterbese,Vetralla, particolarmente nei territori di: Arlena di Castro, Canino, Castel Sant’Elia, Cellere, Faleria, Farnese, Gallese, Graffignano, Ischia di Castro, Tessennano, Tuscania, Villa San Giovanni in Tuscia.
Questo olio è noto per la sua qualità eccezionale, il suo sapore ricco e il suo profumo aromatico. Ecco alcune informazioni interessanti sull'olio extravergine di oliva della Tuscia:
Caratteristiche Principali:
- Sapore e Aroma: L'olio extravergine di oliva della Tuscia è rinomato per il suo sapore fruttato e il suo aroma aromatico. Le olive coltivate nella regione conferiscono all'olio un gusto ricco con note erbacee, leggermente piccanti e un retrogusto che può variare da leggermente amaro a dolce.
- Colore: L'olio extravergine di oliva della Tuscia ha un colore che va dal verde al dorato, a seconda della varietà delle olive utilizzate e del momento della raccolta. Un colore più intenso spesso indica una maggiore intensità di sapore.
- Purezza e Qualità: Per meritare l'appellativo "extravergine," l'olio deve essere ottenuto tramite spremitura meccanica a freddo delle olive, senza l'uso di solventi o raffinazione chimica. Ciò preserva la purezza e la qualità dell'olio, mantenendo intatte le sue proprietà nutritive e organolettiche.
Metodo di Produzione:
- Raccolta delle Olive: Le olive vengono raccolte manualmente o con l'ausilio di pettini meccanici durante la stagione della raccolta, che solitamente va da ottobre a dicembre.
- Spremitura a Freddo: Dopo la raccolta, le olive vengono portate in un frantoio locale dove vengono lavate e triturate per ottenere una pasta. Successivamente, questa pasta viene pressata a freddo per estrarre l'olio.
- Decantazione e Filtrazione: L'olio estratto viene decantato per separare gli eventuali residui solidi e l'acqua. Talvolta viene sottoposto a una leggera filtrazione per rimuovere eventuali piccole impurità.
- Imbottigliamento: Una volta ottenuto l'olio extravergine di oliva, viene imbottigliato in contenitori di vetro o latta per mantenere la sua freschezza e qualità.
Usi e Consumo:
L'olio extravergine di oliva della Tuscia è apprezzato sia in cucina che come condimento a crudo. Viene utilizzato per:
- Condimento per Insalate: Il suo sapore fruttato lo rende ideale per condire insalate, aggiungendo un tocco di freschezza e profumo.
- Salse e Condimenti: È un ingrediente chiave per la preparazione di salse per la pasta, come il classico "aglio, olio e peperoncino."
- Marinature: È utilizzato per marinare carne, pesce e verdure, aggiungendo sapore e tenerezza agli alimenti.
- Tostatura di Pane: È spesso servito con pane croccante per creare un semplice ma delizioso antipasto.
- Cottura a Bassa Temperatura: Grazie alla sua stabilità alle alte temperature, può essere utilizzato per la cottura a bassa temperatura e per la preparazione di piatti al forno.
I Vini DOC DOCG e IGT della Tuscia fra cui : Est Est Est, Aleatico di Gradoli, Colli Etruschi Viterbesi, DOC di Tarquinia, Cerveteri, Vignanello e Orvieto; IGT Civitella d’Agliano e Colli Cimini.
La Tuscia Viterbese è una regione italiana rinomata per la produzione di vini di alta qualità, sia rossi che bianchi. Questi vini sono il risultato di secoli di tradizione vinicola e delle favorevoli condizioni climatiche e del terreno della regione. Ecco una panoramica dei vini rossi e bianchi più rappresentativi della Tuscia Viterbese:
Vini Rossi:
- Aleatico di Gradoli: Il Aleatico di Gradoli è un vino rosso dolce prodotto principalmente nella città di Gradoli. È noto per il suo sapore ricco e aromatico, con note di frutta rossa e spezie. Questo vino è spesso abbinato a dessert e formaggi stagionati.
- Canaiolo Nero: Il Canaiolo Nero è una varietà di uva rossa tradizionale utilizzata nella produzione di vini rossi della Tuscia Viterbese. I vini a base di Canaiolo Nero sono caratterizzati da un sapore morbido e fruttato, con sentori di ciliegia e prugna.
- Sangiovese: Il Sangiovese è un'altra varietà di uva rossa ampiamente coltivata nella regione. Produce vini rossi secchi e robusti con sentori di frutta nera, erbe e spezie. Il Sangiovese è spesso utilizzato in blend con altre uve.
Vini Bianchi:
- Trebbiano Toscano: Il Trebbiano Toscano è una varietà di uva bianca ampiamente coltivata nella Tuscia Viterbese. Produce vini bianchi secchi e freschi con note di agrumi, mela verde e fiori bianchi. È spesso utilizzato nella produzione di vini bianchi di base della regione.
- Malvasia: La Malvasia è un'altra varietà di uva bianca importante nella Tuscia Viterbese. Produce vini bianchi aromatici con note di fiori, pesca e mandorle. La Malvasia è spesso utilizzata per produrre vini dolci e passiti.
- Grechetto: Il Grechetto è una varietà di uva bianca che dà origine a vini bianchi secchi e freschi con un bouquet aromatico che può includere note di fiori bianchi, pesca e agrumi. È particolarmente apprezzato nella zona di Orvieto, nelle vicinanze della Tuscia.
- Roscetto: Il Roscetto è una varietà di uva bianca autoctona della Tuscia Viterbese. Produce vini bianchi secchi con una caratteristica nota di mandorla amara e un profilo aromatico complesso.
Questi vini riflettono la diversità delle uve coltivate nella Tuscia Viterbese e la maestria dei viticoltori locali nella produzione di vini di alta qualità.
L'Aglio Rosso di Proceno è un prodotto agricolo tipico della Tuscia Viterbese. Questo tipo di aglio è noto per il suo sapore intenso e il suo colore distintivo, che varia dal rosa al rosso intenso. Ecco alcune informazioni interessanti sull'Aglio Rosso di Proceno:
Caratteristiche Principali:
- Sapore Intenso: L'Aglio Rosso di Proceno è apprezzato per il suo sapore robusto e piccante. Ha una piccantezza che può variare da moderata a forte, a seconda della varietà e delle condizioni di crescita.
- Colore Unico: Come suggerisce il nome, l'aspetto distintivo di questo aglio è il suo colore rosso o rosa intenso. Questo colore è particolarmente evidente nelle guaine esterne delle teste d'aglio.
- Dimensioni e Forma: Le teste d'aglio rosso di Proceno sono di dimensioni medie e hanno una forma tondeggiante. Solitamente sono composte da più spicchi d'aglio racchiusi da guaine esterne.
Metodo di Coltivazione:
- Territorio di Origine: L'Aglio Rosso di Proceno è coltivato principalmente nella zona intorno a Proceno e nei comuni circostanti della Tuscia Viterbese. Il terreno e le condizioni climatiche della regione contribuiscono alla sua unicità.
- Coltivazione Tradizionale: Molte coltivazioni di Aglio Rosso di Proceno seguono metodi di produzione tradizionali, spesso basati sulla coltivazione su terreni fertili e ben drenati.
Usi e Consumo:
L'Aglio Rosso di Proceno è ampiamente utilizzato in cucina per conferire sapore e aroma ai piatti. Le sue applicazioni culinarie includono:
- Condimento: Viene utilizzato come condimento per una vasta gamma di piatti, dai sughi alle insalate, alle zuppe e ai piatti di carne e pesce.
- Piatti Tradizionali: L'Aglio Rosso di Proceno è un ingrediente chiave in molti piatti tradizionali della Tuscia Viterbese, come la "Pasta all'Amatriciana" e la "Pasta Aglio, Olio e Peperoncino."
- Conservazione: Le teste d'aglio rosso possono essere conservate per un periodo più lungo rispetto all'aglio bianco, grazie alla loro buccia spessa e alle guaine protettive.
- Salse e Marinature: L'aglio viene spesso utilizzato per preparare salse e marinature, che aggiungono un tocco di piccantezza e sapore ai piatti.
L'Aglio Rosso di Proceno sottolinea l'importanza della produzione agricola locale. La sua piccantezza distintiva e il suo colore rosso lo rendono un ingrediente affascinante e saporito, apprezzato da chef e amanti della cucina in tutto il mondo. Un assaggio dell'Aglio Rosso di Proceno è un'esperienza culinaria autentica che permette di scoprire le delizie della cucina locale.
Il "Biscotto di San Anselmo di Bomarzo" è una prelibatezza dolciaria tipica della città di Bomarzo, situata nella regione della Tuscia Viterbese, in Italia. Questo biscotto è noto per il suo sapore unico e la sua antica tradizione di produzione artigianale. Ecco alcune informazioni interessanti sul Biscotto di San Anselmo di Bomarzo:
Descrizione del Biscotto:
Il Biscotto di San Anselmo di Bomarzo è un biscotto secco a base di ingredienti semplici ma di alta qualità. La sua forma è solitamente rotonda o ovale, e la consistenza è croccante e friabile, il suo peso è di circa 1KG. Il sapore è leggermente dolce ma non eccessivamente zuccherato, con note di anice, il che lo rende perfetto per essere gustato in diverse occasioni.
Storia e Tradizione:
La produzione del Biscotto di San Anselmo ha radici antiche che risalgono a secoli fa. Sembra che il Vescovo della città ne facesse dono ai più poveri. La ricetta tradizionale è stata tramandata di generazione in generazione, e ancora oggi molti biscottai locali lo preparano seguendo i metodi artigianali tradizionali.
Ingredienti Chiave:
uova, zucchero, olio, vanillina, liquori quali: cedro, mistrà, rosolino di cannella, sambuca viterbese, menta bianca, anisetta, alchermes bianco
Usi e Consumo:
Il Biscotto di San Anselmo di Bomarzo è molto versatile e può essere gustato in vari modi:
- Snack Semplice: È perfetto per essere gustato da solo come uno snack semplice con una tazza di caffè o tè.
- Dolce da Tavola: È spesso servito come dessert durante i pasti, magari accompagnato da una dolce bevanda come il vin santo o una crema.
- Regalo Artigianale: Data la sua unicità e il legame con la tradizione locale, il Biscotto di San Anselmo è un regalo artigianale molto apprezzato da portare a casa o da regalare a parenti e amici.
- Ingredienti in Cucina: In alcune preparazioni culinarie, i biscotti possono anche essere sbriciolati e utilizzati come ingrediente in croste di torte o dessert.
Il "Ceciarello" è un piatto tipico della cucina tradizionale di Vejano, un incantevole comune situato nella regione della Tuscia Viterbese. Questo piatto è una vera espressione dell'identità culinaria della zona e incarna la semplicità e la genuinità della cucina locale. Ecco alcune informazioni interessanti sul Ceciarello:
Descrizione del Piatto:
Il Ceciarello è un piatto a base di legumi, il cui ingrediente principale sono i fagioli ed una tipica pasta di forma tonda simile ai ceci. La sua preparazione è semplice ma ricca di sapore, ed è apprezzata per la sua bontà e la sua tradizione. Ecco una possibile preparazione:
- Preparazione:
- Gli ingredienti vengono cucinati insieme in una padella o in una pentola. Inizia con l'aglio e l'olio d'oliva, che vengono scaldati lentamente per insaporire l'olio.
- Si aggiungono quindi i fagioli precedentemente cotti, mescolando bene per farli assorbire i sapori dell'aglio e dell'olio.
- Si aggiunge il pepe nero per dare un tocco di piccantezza e il sale per regolare il sapore.
- Il Ceciarello può essere guarnito con prezzemolo fresco tritato prima di servirlo.
Fra Le paste tipiche della Tuscia dobbiamo menzionare il Frittellone di Civita Castellana: crêpes con pecorino; Il Fieno Canepinese di Canepina: pasta fresca che viene cotta e asciugata con dei panni di lino per aumentarne la porosità; Gnocco Cu la rattacaciu di Vasanello: uno gnocco lavorato con la grattugia così da creare scanalature per aumentare la raccolta dei sughi e quindi il sapore ad ogni assaggio; Cavatelli vitorchianesi, simili a degli spaghettoni grosso di acqua e farina, conditi con sugo di pomodoro e il finocchietto selvatico; ed ancora lombrichelli, gnocchi col ferro e tanto tanto altro
Tradizione e Consumo:
Il Ceciarello è un piatto che incarna la tradizione culinaria di Vejano e della Tuscia Viterbese. È spesso preparato durante le festività e le occasioni speciali, ma è anche un piatto che le famiglie locali cucinano regolarmente per condividere momenti di convivialità.
È un piatto versatile e nutriente che può essere servito come contorno o come piatto principale, a seconda delle preferenze. L'abbinamento con il pane locale è particolarmente apprezzato, in quanto il pane fresco può essere utilizzato per "scaricare" il delizioso sughetto.
Il Ceciarello è un esempio perfetto di cucina semplice ma deliziosa, basata su ingredienti locali di alta qualità. Questo piatto rappresenta l'amore della Tuscia Viterbese per il cibo genuino e tradizionale, e una visita a Vejano per gustarlo è un'esperienza che sicuramente lascerà un'impressione positiva sulla cucina locale.
Il fungo porcino è uno dei funghi più prelibati e apprezzati in cucina, ed è ampiamente diffuso in molte zone della Tuscia Viterbese, che include anche i Monti Cimini.: Bassano Romano, Oriolo Romano, Soriano nel Cimino, Vetralla. Menzioniamo anche il fungo Ferlengo o fingerlo di Tarquinia I funghi porcini dei Cimini e della Tuscia sono particolarmente rinomati per la loro qualità e il loro sapore delizioso. Ecco alcune informazioni interessanti su questi funghi:
Caratteristiche Principali:
- Aspetto: Il fungo porcino è facilmente riconoscibile per il suo cappello largo, carnoso e convesso, che spesso presenta un colore che varia dal marrone al marrone scuro. Il gambo è robusto e di colore più chiaro, spesso ornato da un reticolo biancastro.
- Sapore e Profumo: I funghi porcini dei Cimini e della Tuscia sono noti per il loro sapore ricco e il loro profumo aromatico. Hanno un gusto delicato e terroso, con una nota leggermente nocciolata che li rende perfetti per molte preparazioni culinarie.
- Stagionalità: La stagione ideale per la raccolta dei funghi porcini è generalmente l'autunno, quando le condizioni climatiche e del terreno sono favorevoli alla loro crescita. In questa stagione, i cercatori di funghi si dirigono nei boschi alla ricerca di questi tesori naturali.
Metodo di Raccolta:
La raccolta dei funghi porcini richiede una certa esperienza, poiché è fondamentale distinguere tra specie commestibili e non commestibili o tossiche. Ecco alcune considerazioni importanti:
- Identificazione: I cercatori di funghi esperti sanno come identificare i funghi porcini in base alle caratteristiche fisiche e alle differenze da altre specie di funghi.
- Pulizia: Dopo la raccolta, i funghi porcini vengono accuratamente puliti per rimuovere eventuali residui di terra o detriti.
- Cottura: I funghi porcini possono essere preparati in vari modi, come grigliati, saltati in padella con aglio e prezzemolo, o utilizzati come ingrediente in piatti come risotti, paste e salse.
Uso e consumo:
I funghi porcini sono molto versatili in cucina e vengono utilizzati per preparare una vasta gamma di piatti deliziosi:
- Risotti: Il risotto ai funghi porcini è un piatto classico e molto apprezzato, in cui il sapore ricco dei funghi si mescola con il cremoso riso.
- Pasta: I funghi porcini sono un'aggiunta deliziosa alle paste, come i tagliatelle ai funghi porcini.
- Salse: Vengono utilizzati per preparare salse aromatiche che possono accompagnare carni, pesce o verdure.
- Zuppe: I funghi porcini sono spesso un ingrediente chiave in zuppe come la "zuppa di funghi porcini" che è particolarmente apprezzata in inverno.
La "Cipolla di Nepi" è una varietà di cipolla tipica della città di Nepi, situata nella regione della Tuscia Viterbese, in Italia. Questa cipolla è ampiamente conosciuta per il suo sapore unico e la sua qualità eccezionale, che la rende una delle specialità agricole più apprezzate della zona. Ecco alcune informazioni interessanti sulla Cipolla di Nepi:
Caratteristiche Principali:
- Aspetto: La Cipolla di Nepi è caratterizzata da una forma tondeggiante e da un colore che varia dal bianco al giallo pallido. Ha una buccia sottile e delicata.
- Sapore: Questa cipolla ha un sapore delicato e dolce, con una nota leggermente piccante. La sua dolcezza la rende ideale per consumarla sia cruda che cotta.
- Consistenza: La consistenza della Cipolla di Nepi è croccante e succosa, il che la rende perfetta per l'uso in insalate e piatti freschi.
Metodo di Coltivazione:
La coltivazione della Cipolla di Nepi richiede terreni ben drenati e condizioni climatiche favorevoli. Questa varietà di cipolla è coltivata principalmente in primavera e si raccoglie durante la stagione estiva. La coltivazione tradizionale è spesso basata su metodi agricoli artigianali che valorizzano la qualità del prodotto.
Usi e Consumo:
La Cipolla di Nepi è un ingrediente versatile in cucina e può essere utilizzata in vari modi:
- Cruda: Grazie al suo sapore dolce e croccante, è deliziosa quando consumata cruda in insalate o affettata sottile per guarnire panini e hamburger.
- Cotta: Può essere cotta in una varietà di preparazioni, come stufati, zuppe, contorni e salse. Durante la cottura, la cipolla di Nepi sviluppa un sapore dolce e delicato che si mescola bene con altri ingredienti.
- Sott'aceto: È tradizionale preparare la Cipolla di Nepi sott'aceto, che può essere servita come antipasto o accompagnamento.
- Condimento: Le fette di Cipolla di Nepi possono essere usate come condimento per insaporire carni alla griglia o piatti di pesce.
Il "Miele di Lubriano" è un prodotto apistico di alta qualità che proviene dalla pittoresca cittadina di Lubriano, situata nella regione della Tuscia Viterbese, nel cuore dell'Italia centrale. Questo miele è noto per la sua purezza, il suo sapore unico e il suo profumo aromatico, che riflettono la ricchezza della flora e della natura circostante. Ecco alcune informazioni interessanti sul Miele di Lubriano:
Caratteristiche Principali:
- Sapore e Aroma: Il Miele di Lubriano è apprezzato per il suo sapore complesso e la sua ricchezza aromatica. Le api raccolgono il nettare da una varietà di fiori presenti nella zona, creando un miele con note floreali, fruttate e talvolta erbacee. Il suo gusto può variare a seconda della stagione e della flora circostante.
- Colore: Il colore del Miele di Lubriano può variare da dorato a ambrato, a seconda delle fonti di nettare. Questa variazione di colore è una caratteristica interessante che mostra la diversità della flora locale.
- Cristallizzazione: Come molti mieli puri, il Miele di Lubriano ha la tendenza a cristallizzarsi nel tempo. La sua cristallizzazione è fine e uniforme, e questo non influisce sulla qualità del miele.
Metodo di Produzione:
- Raccolta del Nettare: Le api raccolgono il nettare dai fiori circostanti e lo trasformano in miele tramite il processo di raccolta e maturazione nelle arnie.
- Processo Artigianale: La produzione del Miele di Lubriano spesso segue metodi artigianali tradizionali, dove l'apicoltore cura attentamente le api e le arnie per garantire la qualità del miele.
- Estrazione e Imbottigliamento: Dopo la raccolta, il miele viene estratto dalle arnie e filtrato per rimuovere eventuali impurità. Successivamente, viene imbottigliato per la vendita.
Usi e Consumo:
Il Miele di Lubriano è un prodotto versatile in cucina e può essere utilizzato in vari modi:
- Dolcificante Naturale: È un dolcificante naturale e sano, ideale per dolci, tè, caffè e yogurt.
- Condimento: Può essere usato come condimento per insalate, marinature per carne e pesce, e come ingrediente per salse a base di miele.
- Tavolette di Formaggi: Accompagnato con formaggi stagionati, il Miele di Lubriano crea una combinazione deliziosa di sapori contrastanti.
- Rimedio Naturale: Il miele è noto anche per le sue proprietà benefiche per la salute, come il sollievo dalla tosse e il miglioramento del sistema immunitario.
L'"Acquacotta" è un piatto tradizionale della cucina italiana, particolarmente associato alla regione della Tuscia Viterbese, in Lazio, ma anche diffuso in altre parti dell'Italia centrale e meridionale. Questo piatto semplice ma delizioso è una vera espressione della cucina contadina e della tradizione culinaria locale. Ecco cosa c'è da sapere sull'Acquacotta:
Origini e Significato del Nome:
Il termine "Acquacotta" si traduce letteralmente in italiano come "acqua cotta" o "brodo cotto". Questo nome riflette l'essenza di questo piatto, che ha le sue radici nelle cucine rurali, dove gli ingredienti base erano facilmente reperibili e la creatività era necessaria per preparare pasti sostanziosi.
Ingredienti Principali:
L'Acquacotta tradizionale è fatta con ingredienti semplici, tra cui:
- Pane Stale: Spesso il pane raffermo o secco viene utilizzato come base per il piatto. Il pane viene spezzettato o tagliato a fette e posato sul fondo della pentola.
- Verdure: Le verdure sono un elemento chiave dell'Acquacotta e possono includere pomodori, cipolle, sedano, carote, spinaci e altre verdure di stagione.
- Uova: L'Acquacotta viene spesso arricchita con uova, che possono essere aggiunte direttamente alla zuppa o servite come tuorlo crudo da rompere sulla superficie del piatto prima di consumarlo.
- Brodo o Acqua: Il liquido base per l'Acquacotta può essere brodo di carne o vegetale, ma l'acqua è altrettanto comune, specialmente nelle preparazioni casalinghe.
- Olio d'Oliva: L'olio d'oliva extravergine è ampiamente utilizzato per insaporire il piatto.
- Aromi e Spezie: Aglio, pepe nero, peperoncino e erbe aromatiche come rosmarino e timo vengono spesso aggiunti per dare sapore all'Acquacotta.
Preparazione:
La preparazione dell'Acquacotta è relativamente semplice:
- In una pentola, si inizia rosolando le verdure nell'olio d'oliva fino a quando diventano tenere.
- Si aggiunge il brodo o l'acqua e si porta a ebollizione.
- Il pane viene poi spezzettato e aggiunto alla zuppa, dove si ammorbidirà e contribuirà a rendere il piatto più consistente.
- Le uova possono essere aggiunte nella zuppa per cuocere leggermente o utilizzate per "guarnire" il piatto quando viene servito.
- L'Acquacotta è spesso condita con olio d'oliva e pepe nero appena prima di essere servita.
Varianti Regionali:
L'Acquacotta può variare leggermente a seconda delle regioni e delle tradizioni locali. Ad esempio, in alcune versioni, viene aggiunto formaggio grattugiato o pecorino a fine cottura per dare un tocco di sapore extra.
I "Tagliolini con Brodo di Tinca" sono una prelibatezza culinaria tipica della regione attorno al Lago di Bolsena, che si trova nella provincia di Viterbo, nell'Alto Lazio, in Italia. Questo piatto rappresenta una vera espressione della cucina locale, caratterizzata dall'uso di ingredienti freschi e tradizioni gastronomiche legate alla pesca e ai sapori autentici del territorio.
Ingredienti Principali:
- Tagliolini: I tagliolini sono una varietà di pasta fresca simile a spaghetti, ma più sottili. La loro preparazione richiede semplicemente farina di grano duro e uova fresche, rendendoli la base perfetta per questo piatto.
- Brodo di Tinca: Il brodo di tinca è il cuore di questa preparazione. La tinca è un pesce d'acqua dolce abbondante nel Lago di Bolsena, e il brodo viene preparato con cura utilizzando il pesce fresco, aromi locali e spezie.
- Erbe Aromatiche e Spezie: Vengono spesso utilizzate erbe aromatiche locali, come prezzemolo, rosmarino e timo, insieme a spezie come pepe nero per insaporire il brodo.
- Olio d'Oliva Extravergine: L'olio d'oliva di alta qualità è utilizzato per dare un tocco di ricchezza al piatto.
Preparazione:
La preparazione dei Tagliolini con Brodo di Tinca è un processo che richiede pazienza e attenzione ai dettagli:
- Preparazione del Brodo: Il brodo di tinca viene preparato mettendo i pesci (spesso tinche fresche) in acqua fredda con erbe aromatiche e spezie. Il brodo viene quindi cotto lentamente per estrarre il massimo di sapore dai pesci.
- Pasta Fresca: Nel frattempo, si prepara la pasta fresca, i tagliolini, facendo una semplice pasta all'uovo e tagliandola in strisce sottili.
- Cottura della Pasta: I tagliolini vengono cotti in acqua salata fino a quando diventano al dente.
- Servizio: I tagliolini cotti vengono disposti in ciotole individuali, e sopra di essi viene versato il brodo di tinca caldo. L'olio d'oliva extravergine può essere aggiunto per completare il piatto.
Sapore e Tradizione:
I Tagliolini con Brodo di Tinca sono un piatto caratterizzato da un sapore deliziosamente ricco e aromatico. Il brodo di tinca ha una base di pesce fresco e un profumo irresistibile di erbe e spezie locali. L'abbinamento con la pasta fresca crea una combinazione saporita e equilibrata che riflette la tradizione culinaria della zona.
Questo piatto è un esempio perfetto di come la cucina italiana sappia valorizzare gli ingredienti locali e tradizionali per creare sapori autentici e appaganti. Se hai l'opportunità di visitare la regione intorno al Lago di Bolsena, non perdere l'occasione di assaporare questa prelibatezza unica e di scoprire il gusto autentico del territorio.
La "Pignattaccia" è una gustosa specialità gastronomica dell'Alto Lazio, in particolare della zona che circonda il Lago di Bolsena, una delle aree più affascinanti e ricche di tradizioni culinarie dell'Italia centrale. Questo piatto rappresenta un'autentica espressione della cucina locale, caratterizzata dall'uso di ingredienti semplici e genuini. Ecco cosa c'è da sapere sulla Pignattaccia dell'Alto Lazio:
Origini e Significato del Nome:
Il nome "Pignattaccia" deriva dalla parola "pignatta," che è un grande recipiente di terracotta o ceramica utilizzato tradizionalmente per cuocere stufati, zuppe e piatti a base di carne. La "Pignattaccia" è quindi una preparazione culinaria cucinata in questo tipo di pentola.
Ingredienti Principali:
- Carne: La carne è l'ingrediente principale della Pignattaccia. Tradizionalmente, si utilizzano tagli meno pregiati di carne di manzo o maiale, usati per preparare uno stufato ricco e saporito.
- Verdure: Le verdure come cipolle, carote, sedano e pomodori sono spesso aggiunte per arricchire il sapore dello stufato.
- Spezie e Aromi: La Pignattaccia è condita con spezie come rosmarino, alloro e pepe nero, che aggiungono profondità di sapore al piatto.
- Vino Rosso: Il vino rosso locale viene spesso utilizzato per marinare la carne e aggiungere una nota di acidità e complessità al piatto.
Preparazione:
La preparazione della Pignattaccia richiede tempo e attenzione ai dettagli:
- Marinatura: La carne viene prima marinata nel vino rosso con spezie e aromi per alcune ore o durante la notte, il che contribuisce a renderla tenera e ad arricchire il suo sapore.
- Stufatura: La carne marinata viene quindi stufata in una pignatta o una pentola resistente al fuoco insieme alle verdure. La cottura avviene a fuoco lento per diverse ore, consentendo agli aromi di amalgamarsi e alla carne di diventare morbida e succulenta.
- Servizio: La Pignattaccia viene servita calda e di solito accompagnata con contorni come purè di patate o polenta per assorbire la ricca salsa.
Sapore e Tradizione:
La Pignattaccia è un piatto dalla consistenza densa e saporita, con una salsa ricca di gusto che avvolge la carne. Le spezie, il vino rosso e il lungo tempo di cottura conferiscono alla Pignattaccia un sapore profondo e avvolgente.
Il "Pangiallo Viterbese" è un dolce tradizionale della città di Viterbo, situata nell'Alto Lazio, in Italia. Questo prelibatezza è strettamente legato alla tradizione natalizia e rappresenta un'autentica espressione della cultura culinaria della regione. Ecco cosa c'è da sapere sul Pangiallo Viterbese:
Origini e Significato:
Il Pangiallo è un dolce antico, le cui origini risalgono a tempi lontani. Il termine "Pangiallo" sembra derivare dalla parola latina "panis gallus," che significa "pane giallo." Questo nome è probabilmente legato al colore dorato del dolce, che è una caratteristica distintiva.
Ingredienti Principali:
Il Pangiallo Viterbese è preparato con una ricca varietà di ingredienti, che possono variare leggermente da una famiglia all'altra. Gli ingredienti principali includono:
- Farina di Frumento: La farina è la base della pasta del Pangiallo, che può essere realizzata con una combinazione di farina 00 e semola di grano duro.
- Miele: Il miele è uno degli ingredienti chiave per dolcificare la pasta del Pangiallo. Il suo sapore e la sua dolcezza naturale sono essenziali per il piatto.
- Frutta Secca: Il Pangiallo contiene una varietà di frutta secca, come noci, mandorle, nocciole e pinoli. Questi ingredienti aggiungono croccantezza e sapore al dolce.
- Spezie: Le spezie come cannella, noce moscata e chiodi di garofano sono utilizzate per insaporire il Pangiallo e conferirgli un aroma natalizio.
- Frutta Candita: La frutta candita, come arancia e cedro, può essere aggiunta per dare un tocco di colore e sapore al dolce.
- Zucchero: Lo zucchero è utilizzato sia nella pasta del Pangiallo che per glassare la superficie del dolce.
Preparazione:
La preparazione del Pangiallo Viterbese richiede pazienza e cura per ottenere un dolce perfettamente equilibrato. Ecco le fasi principali della preparazione:
- Impasto: Si prepara un impasto con farina, miele, zucchero e spezie. Questo impasto viene arricchito con frutta secca e frutta candita.
- Formatura: L'impasto viene modellato in un grande anello o in una forma ovale. A volte, viene decorato con strisce di pasta per creare un motivo intrecciato.
- Cottura: Il Pangiallo viene cotto in forno fino a quando diventa dorato e fragrante.
- Glassatura: Una volta cotto, il Pangiallo viene spesso glassato con zucchero e poi cotto nuovamente per creare una crosta lucida sulla superficie.
Sapore e Tradizione:
Il Pangiallo Viterbese è un dolce ricco e aromatico, con una combinazione di sapori di miele, spezie e frutta secca. È spesso consumato durante le festività natalizie e rappresenta un simbolo di condivisione e gioia familiare.
La "Scafata" è una zuppa tradizionale e saporita ampiamente apprezzata nella cucina viterbese e dell'Alto Lazio, in Italia. Questo piatto è particolarmente legato alla stagione primaverile, quando le fave fresche e gli altri ingredienti principali sono disponibili in abbondanza. Ecco cosa c'è da sapere sulla Scafata:
Ingredienti Principali:
- Fave Fresche: Le fave fresche, spesso conosciute come "fave novelle," sono l'ingrediente principale di questa zuppa. Vengono utilizzate quando sono ancora tenere e verdi.
- Pomodori: I pomodori freschi sono un altro elemento chiave per la preparazione della Scafata. Possono essere maturi ma ancora sodi per dare sapore e consistenza al piatto.
- Cipolla: Le cipolle, spesso di tipo rosso o bianco, vengono utilizzate per aggiungere dolcezza e sapore alla base della zuppa.
- Aglio: L'aglio, uno degli aromi base della cucina italiana, viene tritato e utilizzato per insaporire il piatto.
- Olio d'Oliva: L'olio d'oliva extravergine è fondamentale per creare la base della zuppa.
- Erbe Aromatiche: Spezie come prezzemolo, basilico e menta vengono spesso aggiunte per aromatizzare la Scafata.
Preparazione:
La preparazione della Scafata è relativamente semplice ma richiede attenzione ai dettagli:
- Preparazione delle Fave: Le fave fresche vengono sgranate dai loro baccelli e scottate in acqua bollente per un breve periodo per facilitarne la pelatura. Le fave vengono poi pelate, ma alcune possono essere lasciate intere per aggiungere consistenza alla zuppa.
- Base di Pomodoro: In una pentola, si fa soffriggere la cipolla e l'aglio in olio d'oliva fino a quando diventano traslucidi. Successivamente, si aggiungono i pomodori freschi tagliati a pezzetti e si cuociono fino a quando si ammorbidiscono e si combinano con gli aromi.
- Aggiunta delle Fave: Le fave pelate vengono aggiunte alla base di pomodoro, insieme ad erbe aromatiche come prezzemolo, basilico e menta. La zuppa viene lasciata cuocere lentamente finché le fave diventano tenere ma ancora verdi e vibranti.
- Servizio: La Scafata viene servita calda, spesso con una spruzzata di olio d'oliva fresco e foglie di menta o basilico per decorazione.
Sapore e Tradizione:
La Scafata è un piatto primaverile che cattura i sapori freschi e vibranti della stagione. Le fave contribuiscono a dare alla zuppa una consistenza cremosa e un sapore dolce, mentre i pomodori aggiungono un tocco di acidità. Le erbe aromatiche donano un aroma fresco e profumato al piatto.
I "Maccheroni con le Noci Dolci" sono una prelibatezza tipica della tradizione natalizia della Tuscia. Questo piatto è amato per il suo sapore unico che combina la ricchezza delle noci con il contrasto dei maccheroni freschi, e rappresenta un piatto delizioso e simbolico spesso presente sulle tavole durante le festività natalizie. Ecco cosa c'è da sapere su questa prelibatezza:
Ingredienti Principali:
- Maccheroni Freschi: Questi pasta fresca è un ingrediente fondamentale dei "Maccheroni con le Noci Dolci". La pasta fresca è spesso preferita per la sua consistenza e il suo sapore.
- Noci: Le noci, spesso pelate e tostate leggermente, sono il cuore del piatto. Le noci aggiungono una ricchezza nutrizionale e un sapore unico alla preparazione.
- Miele: Il miele viene utilizzato per dolcificare il piatto, contribuendo a creare il caratteristico equilibrio tra il dolce delle noci e il sapore della pasta.
- Cacao in Polvere: Il cacao in polvere è spesso utilizzato per insaporire la salsa e per aggiungere un tocco di amarezza al piatto.
- Cannella: La cannella è una spezia essenziale che conferisce profondità di sapore e un tocco natalizio alla preparazione.
Preparazione:
La preparazione dei "Maccheroni con le Noci Dolci" è un processo relativamente semplice:
- Cottura dei Maccheroni: La pasta fresca viene cotta in acqua bollente fino a diventare al dente. È importante non cuocerla troppo, in modo che mantenga una consistenza leggermente elastica.
- Preparazione della Salsa alle Noci: Nel frattempo, si prepara la salsa alle noci. Le noci vengono tritate finemente, quindi mescolate con il miele, il cacao in polvere e la cannella. La salsa deve essere abbastanza densa da aderire bene ai maccheroni.
- Combinazione: Una volta che i maccheroni sono cotti, vengono scolati e mescolati delicatamente con la salsa alle noci.
Sapore e Tradizione:
I "Maccheroni con le Noci Dolci" sono una combinazione straordinaria di sapori e consistenze. La dolcezza delle noci tostate, il sapore del miele e il tocco amaro del cacao creano un contrasto delizioso con la pasta fresca. La cannella aggiunge profondità di sapore e richiama le spezie tradizionali delle festività natalizie.
Questo piatto è molto più di un semplice pasto; è un simbolo della generosità e della gioia delle festività natalizie nella Tuscia. È spesso preparato e condiviso tra familiari e amici durante il periodo natalizio, portando con sé l'atmosfera calorosa e festosa delle feste.
La "Minestra di Ceci e Castagne" è un piatto tradizionale della cucina della Tuscia. Questa zuppa rappresenta una vera e propria espressione della cucina rustica e autentica della zona, ed è particolarmente apprezzata durante l'autunno e l'inverno quando le castagne e i ceci sono in stagione. Ecco cosa c'è da sapere su questa deliziosa minestra:
Ingredienti Principali:
- Ceci Secchi: I ceci secchi sono il principale ingrediente proteico di questa minestra. Vengono ammollati prima della preparazione per renderli più teneri e facilitare la cottura.
- Castagne: Le castagne sono un altro ingrediente fondamentale. Possono essere utilizzate fresche o secche a seconda della disponibilità e della tradizione locale.
- Verdure: Cipolle, carote, sedano e aglio sono spesso utilizzati per insaporire la zuppa.
- Pomodori: I pomodori freschi o pelati sono utilizzati per dare un tocco di acidità e colore al piatto.
- Erbe Aromatiche: Erbe come rosmarino, timo e prezzemolo sono spesso aggiunte per aromatizzare la minestra.
- Brodo: Il brodo vegetale o di carne può essere utilizzato come base per la minestra, aggiungendo ulteriore sapore.
Preparazione:
La preparazione della Minestra di Ceci e Castagne richiede tempo e attenzione ai dettagli:
- Ammollo dei Ceci: I ceci secchi vengono ammollati in acqua per diverse ore o durante la notte per ammorbidirli.
- Cottura dei Ceci e delle Castagne: I ceci e le castagne vengono quindi cotti insieme in una pentola con acqua e brodo fino a diventare morbidi. Questa fase può richiedere un po' di tempo, poiché entrambi gli ingredienti devono diventare teneri.
- Soffritto di Verdure: Nel frattempo, viene preparato un soffritto con cipolle, carote, sedano e aglio in olio d'oliva. Questo soffritto viene aggiunto alla pentola con ceci e castagne.
- Aggiunta dei Pomodori e delle Erbe: Si aggiungono i pomodori freschi o pelati e le erbe aromatiche come rosmarino e timo. Questi ingredienti conferiscono profondità di sapore alla minestra.
- Cottura Finale: La minestra viene cotta a fuoco lento finché tutti gli ingredienti si amalgamano e il sapore diventa ricco e avvolgente.
Sapore e Tradizione:
La Minestra di Ceci e Castagne è un piatto rustico e saporito che cattura i gusti e i profumi dell'autunno e dell'inverno. La combinazione di ceci cremosi e castagne dolci crea un sapore unico e appagante. Le erbe aromatiche e il soffritto di verdure contribuiscono a dare alla zuppa un profumo irresistibile.
Questo piatto è spesso consumato come piatto unico o come primo piatto, e rappresenta una delle numerose specialità culinarie della Tuscia nel periodo del Natale. La Minestra di Ceci e Castagne è una testimonianza della tradizione culinaria dell'Alto Lazio, dove gli ingredienti locali vengono utilizzati per creare piatti genuini e deliziosi che riscaldano il corpo e l'anima durante le stagioni fredde.
Asparago verde di Canino e Montalto di Castro
Parchi naturali e riserve
Ecco un elenco dei principali parchi e riserve naturali nella regione della Tuscia Viterbese:
- Parco Regionale dei Cimini: Situato nella parte settentrionale della Tuscia Viterbese, questo parco comprende i monti Cimini ed è noto per le sue bellezze naturali e i sentieri escursionistici.
- Parco dei Mostri di Bomarzo (Sacro Bosco): Non un parco naturale tradizionale, ma un giardino storico rinascimentale famoso per le sue sculture bizzarre e monumenti in pietra. È situato a Bomarzo.
- Parco Archeologico Naturalistico di Sutri: Questo parco offre una combinazione di bellezze naturali e siti archeologici, tra cui grotte e percorsi panoramici. Si trova nei pressi di Sutri.
- Parco Regionale Marturanum: Situato nella zona circostante Nepi, offre sentieri escursionistici tra boschi, colline e vigneti, oltre a grotte naturali.
- Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano: Anche se principalmente situato a sud della Tuscia Viterbese, questo parco naturale comprende il Lago di Bracciano ed è una destinazione popolare per attività all'aperto.
- Riserva Naturale Monterano: Questa riserva si trova a sud-ovest di Nepi ed è una zona di grande valore naturalistico e storico, con sentieri e resti di edifici antichi.
- Riserva Naturale Monterano-Tolfa: Situata a nord-ovest di Nepi, questa riserva comprende la catena montuosa dei Monti della Tolfa ed è caratterizzata da una varietà di flora e fauna.
- Riserva Naturale Regionale di Canale Monterano: Vicino a Bracciano, questa riserva comprende il complesso di Canale Monterano, con le sue bellezze naturali e il ricco patrimonio storico.
- Oasi WWF Lago di Vico: Si trova vicino al Lago di Vico e offre la possibilità di osservare la fauna e la flora locali.
- Riserva Naturale del Monte Rufeno: Anche se situata a nord-ovest della Tuscia Viterbese, questa riserva offre una natura incontaminata e sentieri escursionistici nelle vicinanze.
- Riserva Naturale dell’Arcionello: La Riserva Naturale dell'Arcionello, è un'area protetta di notevole importanza naturalistica e paesaggistica. Le caratteristiche morfologiche e climatiche della riserva consentono il mantenimento e lo sviluppo della biodiversità, offrendo un habitat ideale per numerose specie animali e vegetali. La riserva è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione, con querce, aceri, faggi, lecci, castagni, cespugli di pungitopo, violette ed edere che preservano resti di antiche pestarole, mulini, canalizzazioni di antichi corsi d’acqua, cave di peperino e ciò che rimane di un'antica abbazia. La presenza di mammiferi di piccole e medie dimensioni, come moscardini, toporagni, topi selvatici, istrici, volpi, faine e cinghiali, contribuisce alla ricchezza faunistica della riserva. La zona è caratterizzata da un terreno che alterna tratti ricchi di vegetazione a tratti di nuda pietra, per lo più caratteristico peperino, tipico delle costruzioni dei quartieri medievali della Tuscia. La Riserva Naturale dell'Arcionello rappresenta un'importante risorsa naturalistica e un luogo ideale per gli amanti della natura e degli ambienti incontaminati
- Riserva Naturale di TuscaniaLa Riserva Naturale di Tuscania si estende per circa 1901 ettari ed è stata istituita nel 1997. Il territorio della riserva è prevalentemente collinare, con un'altitudine che varia dai 224 metri s.l.m. di San Savino, a nord, ai 30-40 metri s.l.m. del fiume Marta, che attraversa la riserva. La riserva comprende una serie di pianure alluvionali con allevamenti estensivi, oliveti, boschi e lembi di macchia mediterranea. La zona è caratterizzata da una ricca vegetazione, con oliveti, terreni atti alla semina e boschi. La riserva include la periferia più antica di Tuscania, con le possenti mura e un ricchissimo corollario di siti storici. All'interno della riserva sono stati individuati due siti di interesse comunitario: il Fiume Marta (alto corso) e la Sughereta di Tuscania. La fauna presente nella riserva include specie come il cinghiale, l'istrice, il martin pescatore, il moscardino e la volpe. La flora è caratterizzata da specie come il corniolo, il biancospino, la fusaggine, il leccio, la sughera e molte altre. La Riserva Naturale di Tuscania rappresenta un'importante risorsa naturalistica e un luogo ideale per gli amanti della natura e degli ambienti incontaminati.
- Riserva Selva del Lamone è un'area protetta di notevole importanza situata nel comune di Farnese, nella provincia di Viterbo, al confine con la Toscana. La riserva occupa una superficie di circa 2.002 ettari ed è stata istituita nel 1994. La zona è caratterizzata da boschi di querce, cerri, carpini, roverelle e castagni, oltre a esemplari di taxus, uno dei più antichi tipi di alberi presenti in Europa. Durante la primavera, il sottobosco si illumina di mille colori grazie alle numerose specie di fiori selvatici. La riserva è ricca di biodiversità e ospita una variegata fauna, tra cui cinghiali, volpi, tassi, istrici, picchi, ghiandaie e civette. Inoltre, è possibile avvistare il lupo appenninico, una specie rara che ha trovato rifugio in quest'area protetta. La riserva è anche sede di importanti siti archeologici e storici, tra cui resti di necropoli, villaggi fortificati di vari periodi (Età del Bronzo, epoca etrusca, Medioevo), fattorie e strade romane, pievi rurali, capanne di pastori e carbonai ancora usate negli anni Cinquanta del Novecento.
- Riserva Naturale del Monte Casoli Bomarzo La riserva si estende su una superficie di 285 ettari, caratterizzata da paesaggi collinari con pianori, forre, aree boscose e zone coltivate e pascoli. La riserva è prevalentemente situata ad ovest/nord-ovest del paese di Bomarzo, e gran parte del territorio comunale ricade all'interno della riserva. La zona è delimitata ad ovest/nord-ovest dal torrente Vezza e ad est dal fosso di Santa Maria di Monte Casoli. La riserva è caratterizzata da un altopiano in mezzo a una natura selvaggia e viva, con una chiesetta dedicata alla "Madonna di Montecasoli", meta di pellegrinaggio dei Bomarzesi il giorno di Pasquetta. La riserva è nota anche per la presenza di numerose grotte etrusche sotto l'altipiano. La flora e la fauna presenti nella riserva contribuiscono alla sua biodiversità, con la presenza di specie rare come numerose orchidee, il falco lanario e la quercia virgiliana.
- Foresta Nazionale il Bosco di Nepi.
- La Riserva Naturale Solfatara di Nepi è un'area naturale protetta situata nella regione del Lazio, precisamente nella provincia di Viterbo. La riserva prende il nome dalla presenza di sorgenti solfuree e fumarole, che conferiscono all'area un'atmosfera unica e suggestiva. La presenza di fenomeni geotermici rende la riserva un luogo di grande interesse naturalistico e scientifico. La riserva è caratterizzata da una variegata flora e fauna, offrendo un habitat ideale per numerose specie animali e vegetali. Inoltre, la riserva è nota per le Cascate di Nepi, che rappresentano un'attrazione naturale di grande bellezza.
Questi parchi e riserve offrono una varietà di esperienze naturalistiche e culturali, ideali per esplorare la bellezza e la diversità della Tuscia Viterbese.
Le zone termali della Tuscia viterbese sono:
- Bagni di Viterbo: Questa zona termale è situata a pochi chilometri da Viterbo e comprende diverse sorgenti termali, tra cui la Fonte Bonifacia, la Fonte delle Cannelle e la Fonte delle Foglie. Le acque termali di Bagni di Viterbo sono utilizzate per la cura di diverse patologie, tra cui le malattie reumatiche, le malattie dell'apparato respiratorio e le malattie della pelle.
- Terme dei Papi: Questa zona termale è situata a pochi chilometri da Viterbo e comprende diverse sorgenti termali, tra cui la Fonte di San Sisto, la Fonte di San Pellegrino e la Fonte di San Lorenzo. Le acque termali di Terme dei Papi sono utilizzate per la cura di diverse patologie, tra cui le malattie dell'apparato locomotore, le malattie dell'apparato respiratorio e le malattie della pelle.
- Terme di Saturnia: Questa zona termale è situata a pochi chilometri da Saturnia e comprende le Cascate del Mulino, una serie di cascate naturali che sgorgano da sorgenti termali. Le acque termali di Saturnia sono utilizzate per la cura di diverse patologie, tra cui le malattie reumatiche, le malattie dell'apparato respiratorio e le malattie della pelle.
- Terme di Vulci: Questa zona termale è situata a pochi chilometri da Vulci e comprende diverse sorgenti termali, tra cui la Fonte di San Giovanni, la Fonte di San Lazzaro e la Fonte di San Rocco. Le acque termali di Vulci sono utilizzate per la cura di diverse patologie, tra cui le malattie reumatiche, le malattie dell'apparato respiratorio e le malattie della pelle.
- Terme di Orte
Itinerari-Cammini-Sentieri
Itinerari di interesse sportivo:
- Escursionismo: La Tuscia viterbese offre numerosi sentieri escursionistici, di tutti i livelli di difficoltà. I sentieri si snodano attraverso i monti, i laghi e i borghi della regione. È possibile trovare sentieri per escursionisti principianti, esperti e famiglie.
- Mountain bike: I Monti Cimini sono una destinazione ideale per gli appassionati di mountain bike. I sentieri si snodano attraverso i boschi, i sentieri e i borghi della regione. È possibile trovare sentieri per mountain biker principianti, esperti e famiglie.
- Canoa: Il lago di Bolsena è una destinazione ideale per gli appassionati di canoa. È possibile fare escursioni in canoa sul lago, oppure fare kayak o SUP.
- Golf: In Tuscia viterbese ci sono diversi campi da golf, tra cui il Terre dei Consoli Golf Club & Resort, Golf Nazionale, Tarquinia Country Club Srl, I campi sono adatti a giocatori di tutti i livelli di abilità.
Cammini, itinerari, passeggiate
Itinerario blu 4 giorni:
esploreremo un itinerario che include Norchia, San Martino al Cimino, Capranica, Sutri, Bassano Romano, Vejano, Barbarano Romano, Blera e Vetralla, evidenziando i monumenti, le tipicità e le particolarità di ciascun comune.
Giorno 1: Norchia e San Martino al Cimino
Norchia:
- Norchia è un antico insediamento etrusco noto per le sue tombe scavate nella roccia. Il monumento più impressionante è la "Via Cava," una strada etrusca scavata nella roccia vulcanica. Questo sito archeologico offre un'opportunità unica di esplorare le tombe etrusche e ammirare la maestosità dell'arte funeraria etrusca.
San Martino al Cimino:
- San Martino al Cimino è un suggestivo borgo medievale situato su una collina nei pressi di Viterbo. Il suo monumento più noto è la maestosa Rocca Albornoziana, una fortezza che domina il paesaggio circostante. Puoi visitare la Rocca e godere di panorami mozzafiato sulla Tuscia Viterbese. Il borgo è anche famoso per la sua abbazia, un luogo di grande importanza storica e religiosa.
Giorno 2: Capranica e Sutri
Capranica:
- Capranica è un affascinante comune caratterizzato da una serie di monumenti storici. Il Castello di Capranica è una delle principali attrazioni, con le sue torri e i suoi muri medievali ben conservati. All'interno del castello, puoi visitare il Museo della Rocca, che ospita una collezione di reperti archeologici e opere d'arte.
Sutri:
- Sutri è una città ricca di storia, ed è famosa per il suo anfiteatro romano scavato nella roccia, unico nel suo genere. Visita l'anfiteatro e scopri le grotte etrusche che si trovano nelle vicinanze. Sutri è anche nota per la Chiesa di Santa Maria Assunta, un importante edificio religioso con affreschi medievali.
Giorno 3: Bassano Romano, Vejano e Barbarano Romano
Bassano Romano:
- Bassano Romano è un piccolo borgo caratterizzato dalla sua atmosfera tranquilla e dalla bellezza delle sue strade medievali. La Chiesa di San Michele è un punto di riferimento, con la sua facciata romanica. Puoi passeggiare per le stradine e ammirare l'architettura tradizionale.
Vejano:
- Vejano è noto per il suo Castello di Vejano, un'imponente fortezza medievale. Il castello offre una vista panoramica sulla campagna circostante ed è un luogo affascinante da esplorare. Nel borgo, troverai anche la Chiesa di Santa Maria della Pietà, con importanti affreschi.
Barbarano Romano:
- Barbarano Romano è famosa per la sua cattedrale, la Chiesa di San Pancrazio, un esempio di architettura romanica. L'interno è decorato con affreschi medievali. Il borgo è anche noto per la sua torre dell'orologio, che domina la piazza principale.
Giorno 4: Blera e Vetralla
Blera:
- Blera è una città con una ricca storia etrusca e romana. Visita il complesso archeologico di San Giovenale, con tombe etrusche e una chiesa medievale. Esplora anche il centro storico con le sue strade acciottolate e il Castello di Blera.
Vetralla:
- Vetralla è una città ricca di monumenti storici. La Cattedrale di San Pietro è un importante luogo di culto, con un'imponente facciata romanica. Il Palazzo Comunale e la Chiesa di San Francesco sono altre attrazioni da visitare. Vetralla è anche conosciuta per la sua tradizione artigianale nella produzione di ceramica.
Questo itinerario ti condurrà attraverso una parte affascinante della Tuscia Viterbese, consentendoti di scoprire l'architettura storica, la cultura etrusca e romana, e i paesaggi incantevoli. Assicurati di assaporare la cucina locale lungo il percorso e di immergerti nell'atmosfera unica di ciascun comune.
Itinerario Arancione 4 giorni
esploreremo un itinerario che include i comuni di Montefiascone, Marta, Capodimonte, Isola Bisentina, Valentano, Ischia di Castro, Farnese, Latera, Gradoli, Grotte di Castro e Piansano, evidenziando i monumenti, le tipicità e le particolarità di ciascuna località lungo il percorso.
Giorno 1: Montefiascone e Marta
Montefiascone:
- Montefiascone è famosa per il suo vino Est! Est!! Est!!!, che puoi degustare in molte enoteche locali. Visita la splendida Rocca dei Papi, una fortezza medievale che offre panorami mozzafiato sul Lago di Bolsena e sulla città. All'interno della città, scopri la Basilica di Santa Margherita, con la tomba di Giovanni Fidanza, meglio conosciuto come Papa Innocenzo III.
Marta:
- Marta è un pittoresco borgo di pescatori sulle rive del Lago di Bolsena. Assapora il pesce fresco nei ristoranti locali e goditi una passeggiata sul lungolago. Visita la Chiesa di Santa Maria Assunta con il suo campanile romanico e ammira le barche colorate nel porto.
Giorno 2: Capodimonte e Isola Bisentina
Capodimonte:
- Capodimonte è una graziosa località balneare situata sul Lago di Bolsena. Goditi una giornata di relax sulla spiaggia o noleggia una barca per esplorare il lago. Visita il centro storico con le sue strade acciottolate e il Castello Farnesiano, che ospita il Museo della Flotta Papale.
Isola Bisentina:
- Prendi una barca per raggiungere l'Isola Bisentina, una delle due isole del Lago di Bolsena. Esplora la natura incontaminata dell'isola, che è un'oasi di pace e tranquillità. Visita la Chiesa di San Giacomo e ammira il panorama sulla superficie del lago.
Giorno 3: Valentano e Ischia di Castro
Valentano:
- Valentano è un antico borgo medievale noto per il suo Castello degli Anguillara, un'imponente fortezza con una vista panoramica sulla campagna circostante. Esplora il centro storico con le sue strade strette e i vicoli pittoreschi. Valentano è famosa anche per la produzione di ceramica artistica.
Ischia di Castro:
- Ischia di Castro è un incantevole borgo arroccato sulle colline con una vista spettacolare sul Lago di Bolsena. Visita il Palazzo Ducale e la Chiesa di Santa Maria Assunta con i suoi affreschi. Assaggia i prodotti tipici locali, come l'olio d'oliva e il vino.
Giorno 4: Farnese, Latera e Gradoli
Farnese:
- Farnese è nota per il suo imponente Castello Orsini, una residenza nobiliare risalente al XV secolo. Esplora le stanze affrescate del castello e visita il Museo Civico, che ospita opere d'arte e reperti storici.
Latera:
- Latera è un piccolo borgo con un castello ben conservato e un ambiente naturale incontaminato. Visita il Castello di Latera e passeggiare per le campagne circostanti.
Gradoli:
- Gradoli è celebre per la produzione del vino Est! Est!! Est!!!. Visita la Cantina Cooperativa di Gradoli per una degustazione e scopri la Chiesa di Santa Maria del Giglio. Goditi una passeggiata intorno al Lago di Bolsena nei pressi del paese.
Giorno 5: Grotte di Castro e Piansano
Grotte di Castro:
- Grotte di Castro è situata sulla sponda occidentale del Lago di Bolsena. Visita il centro storico con le sue strade pittoresche e la Chiesa di San Giovanni Battista. Prova il pesce di lago nei ristoranti locali.
Piansano:
- Piansano è conosciuta per il suo castello e la sua torre medievale. Esplora il borgo e ammira l'architettura tradizionale. Cerca prodotti tipici locali nei mercati settimanali, come formaggi, salumi e prodotti ortofrutticoli freschi.
Questo itinerario ti permetterà di immergerti nella storia, nella cultura e nei sapori autentici della Tuscia Viterbese. Assicurati di assaporare la cucina locale e di godere delle bellezze naturali e architettoniche di ogni località lungo il percorso.
Itinerario Verde 5 giorni
Esploreremo un itinerario che include i comuni di Viterbo, Madonna della Quercia (una frazione di Viterbo), Bagnaia, Vitorchiano, Bomarzo, Canepina, Soriano nel Cimino, Caprarola e Ronciglione, evidenziando i monumenti, le tipicità e le particolarità di ciascuna località lungo il percorso.
Giorno 1: Viterbo e Madonna della Quercia
Viterbo:
- Inizia il tuo viaggio a Viterbo, una città ricca di storia e cultura. Il quartiere medievale di San Pellegrino offre strade pittoresche e edifici storici. Visita il Palazzo dei Papi, un capolavoro dell'architettura gotica, e la Fontana Grande. Esplora anche il quartiere di Santa Rosa, dedicato alla patrona di Viterbo.
- Prova le specialità locali, come la "pizza viterbese," una focaccia ripiena di ingredienti deliziosi.
Madonna della Quercia (Viterbo):
- A breve distanza da Viterbo, troverai il Santuario di Madonna della Quercia, un importante luogo di pellegrinaggio. L'interno della chiesa è affrescato con opere d'arte religiose.
Giorno 2: Bagnaia e Vitorchiano
Bagnaia:
- Bagnaia è famosa per Villa Lante, un capolavoro dei giardini rinascimentali italiani. Esplora i giardini con le loro fontane, i giochi d'acqua e le sculture. Villa Lante è un sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
- Assapora la cucina locale in un ristorante tradizionale, dove potresti gustare piatti a base di prodotti freschi come funghi, pecorino e fagioli.
Vitorchiano:
- Vitorchiano è un affascinante borgo medievale noto per le sue vie strette e le case in tufo. Visita la Chiesa di San Michele e ammira le sue opere d'arte. Vitorchiano è famosa anche per la produzione di peperoni rossi secchi, un prodotto tipico della zona.
Giorno 3: Bomarzo e Canepina
Bomarzo:
- Bomarzo è famosa per il Parco dei Mostri, un giardino eccentrico del XVI secolo pieno di sculture di creature mitiche e bizzarre. Esplora il parco e percorri i sentieri tra le sculture uniche al mondo. Il parco è un luogo di grande fascino e mistero.
- Cerca il ristorante locale per assaporare la cucina tradizionale, con piatti a base di carne e prodotti locali.
Canepina:
- Canepina è un antico borgo medievale con una storia affascinante. Visita la Chiesa di Santa Maria e ammira gli affreschi all'interno. Passeggia per le strade del centro storico e scopri l'architettura tradizionale.
Giorno 4: Soriano nel Cimino e Caprarola
Soriano nel Cimino:
- Soriano nel Cimino è famosa per il suo Festival delle Castagne (se visiti in autunno) e per il suo borgo medievale. Esplora il centro storico con le sue strade acciottolate e le case in pietra. Visita la Chiesa di Santa Maria e il Castello Orsini.
- Assapora le castagne locali e le specialità autunnali durante il festival.
Caprarola:
- Caprarola è nota per la Villa Farnese, un maestoso palazzo rinascimentale con giardini spettacolari. Visita la villa e ammira gli affreschi e l'architettura grandiosa. Il giardino è uno dei migliori esempi di giardini all'italiana.
- Goditi la cucina locale in uno dei ristoranti di Caprarola, dove potresti assaporare piatti a base di funghi porcini e altri prodotti tipici della Tuscia.
Giorno 5: Ronciglione
Ronciglione:
- Ronciglione è una graziosa cittadina sulle rive del Lago di Vico. Visita il castello medievale, che ospita il Museo Civico e offre una vista panoramica sul lago. Esplora il centro storico con le sue piazze e le strade acciottolate.
- Assapora piatti di pesce fresco nei ristoranti locali e goditi un rilassante pomeriggio sulle sponde del Lago di Vico.
Questo itinerario ti permetterà di scoprire una parte affascinante della Tuscia Viterbese, caratterizzata da giardini storici, monumenti medievali e una cucina ricca di sapori autentici. Assicurati di assaporare la cucina locale e di immergerti nell'atmosfera unica di ciascuna località lungo il percorso.
Itinerario Viola 5 giorni
esploreremo un itinerario che include i comuni di Bagni di Viterbo, Castel D'asso, Tuscania, Tarquinia, Montalto di Castro, Canino e Cellere, evidenziando i monumenti, le tipicità e le particolarità di ciascuna località lungo il percorso
Giorno 1: Bagni di Viterbo e Castel D'asso
Bagni di Viterbo:
- Inizia il tuo viaggio a Bagni di Viterbo, famosa per le sue acque termali benefiche. Visita le Terme dei Papi, un lussuoso complesso termale immerso in un parco secolare. Qui puoi rilassarti nelle piscine termali e goderti trattamenti benessere.
- Esplora il centro storico di Bagni di Viterbo, con la sua atmosfera medievale e le vie acciottolate. La Chiesa di San Pietro in Bagni è un punto di riferimento storico.
Castel D'asso:
- A breve distanza da Bagni di Viterbo, troverai Castel D'asso, un borgo abbandonato noto per le sue case in tufo e il panorama suggestivo sulla Valle dei Calanchi. Esplora il borgo e ammira le rovine dell'antico castello.
Giorno 2: Tuscania
Tuscania:
- Tuscania è un affascinante borgo medievale ricco di monumenti storici. Visita la Chiesa di San Pietro, un gioiello dell'architettura romanica con splendidi mosaici. Esplora la Chiesa di Santa Maria Maggiore con il suo campanile romanico e la Cattedrale di San Giacomo.
- Per una tipicità locale, cerca i prodotti a base di farro, un cereale antico coltivato in questa regione.
Giorno 3: Tarquinia
Tarquinia:
- Tarquinia è famosa per la sua necropoli etrusca, un sito Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. Visita le tombe dipinte, tra cui la Tomba dei Leoni Alati e la Tomba della Caccia e della Pesca. Il Museo Nazionale Tarquiniense ospita reperti etruschi eccezionali.
- Assapora i piatti tradizionali della cucina etrusca, come la zuppa di farro o la focaccia con cipolla.
Giorno 4: Montalto di Castro e Canino
Montalto di Castro:
- Montalto di Castro è una località balneare lungo la costa tirrenica. Trascorri una giornata di relax sulle sue spiagge sabbiose, come la spiaggia di Marina di Montalto. Ammira il Castello di Santa Severa e il suo ambiente naturale.
Canino:
- Canino è famosa per la produzione dell'olio extravergine di oliva di alta qualità. Visita una frantoio locale per scoprire il processo di produzione dell'olio e assaporare l'olio fresco. Il Museo dell'Olio e della Civiltà Contadina è un luogo interessante per approfondire la conoscenza sulla tradizione olivicola della zona.
Giorno 5: Cellere
Cellere:
- Cellere è un piccolo borgo medievale noto per la sua architettura tradizionale. Esplora il centro storico con le sue strade acciottolate e le case in pietra. La Chiesa di Santa Maria è un luogo di culto notevole con affreschi antichi.
- Cerca i prodotti locali, come il pecorino di Cellere, un formaggio pecorino prodotto artigianalmente nella zona.
Questo itinerario ti porterà attraverso una parte affascinante della Tuscia Viterbese, caratterizzata da storia, cultura e sapori autentici. Ogni località offre un'esperienza unica, che va dalle acque termali di Bagni di Viterbo alle tombe etrusche di Tarquinia e alle spiagge di Montalto di Castro. Assicurati di assaporare la cucina locale e di immergerti nell'atmosfera unica di ciascuna località lungo il percorso.
Itinerario Rosso 5 giorni
esploreremo un itinerario che include i comuni di Ferento, Civita di Bagnoreggio, Bagnoreggio, Lubriano, Porano, Orvieto, Castel Giorgio, Acquapendente, Proceno, San Lorenzo Nuovo e Bolsena, evidenziando i monumenti, le tipicità e le particolarità di ciascuna località lungo il percorso.
Giorno 1: Ferento e Civita di Bagnoreggio
Ferento:
- Inizia il tuo viaggio a Ferento, una località con un'importante area archeologica. Visita il Teatro Romano di Ferento, un'imponente struttura che ospita spettacoli estivi e offre una vista panoramica sulla campagna circostante. Esplora anche il Santuario di Grotta Porciosa, un luogo sacro antico.
Civita di Bagnoreggio:
- Civita di Bagnoreggio è famosa come "La Città che Muore" a causa dell'erosione delle colline circostanti. Passeggia per il borgo medievale e attraversa il ponte pedonale che lo collega al mondo esterno. Visita la Chiesa di San Donato e ammira l'atmosfera unica di Civita.
Giorno 2: Bagnoreggio e Lubriano
Bagnoreggio:
- Bagnoreggio è famosa per il suo borgo antico e il suo paesaggio suggestivo. Visita il centro storico con le sue case in tufo e le strade acciottolate. La Chiesa di San Donato è un punto di riferimento. Prova la cucina locale, che include specialità a base di tartufo e olio d'oliva.
Lubriano:
- Lubriano è un pittoresco borgo noto per il suo panorama sulla Valle dei Calanchi. Visita il belvedere di Lubriano per una vista spettacolare su Civita di Bagnoreggio. Lubriano è anche famosa per la sua produzione di fiori, in particolare le peonie.
Giorno 3: Porano e Orvieto
Porano:
- Porano è un piccolo borgo caratterizzato da una torre medievale e una chiesa romanica. Esplora il centro storico e ammira l'architettura tradizionale. Cerca prodotti locali, come l'olio d'oliva extravergine e i vini locali.
Orvieto:
- Orvieto è una delle gemme dell'Umbria con una ricca storia. Visita il Duomo di Orvieto, una cattedrale gotica con una facciata mozzafiato e affreschi eccezionali all'interno. Scendi nelle Grotte di Orvieto per un'esperienza sotterranea unica e visita il Pozzo di San Patrizio, un pozzo medievale a doppia elica.
- Prova il vino di Orvieto, uno dei bianchi più celebri d'Italia, e assapora i piatti locali, tra cui pappardelle al cinghiale e umbricelli al tartufo.
Giorno 4: Castel Giorgio e Acquapendente
Castel Giorgio:
- Castel Giorgio è un piccolo borgo tranquillo con una chiesa romanica affacciata sulla campagna. Esplora il borgo e ammira le bellezze naturali circostanti. Questa è un'ottima area per una passeggiata rilassante.
Acquapendente:
- Acquapendente è nota per la sua Cattedrale di San Sepolcro, un importante luogo di pellegrinaggio. La cattedrale presenta una facciata romanica e una cripta sotterranea. Visita anche il Museo del Fiore di Acquapendente, dedicato alla tradizione della lavorazione dell'argento.
Giorno 5: Proceno, San Lorenzo Nuovo e Bolsena
Proceno:
- Proceno è un suggestivo borgo medievale dominato dal Castello di Proceno. Visita il castello e scopri la storia del luogo. Il borgo è noto per il suo ambiente rurale e le sue tradizioni locali.
San Lorenzo Nuovo:
- San Lorenzo Nuovo è situato sulle rive del Lago di Bolsena. Goditi una giornata di relax sulla spiaggia o fai una passeggiata lungo il lungolago. Il lago offre anche opportunità per sport acquatici come la vela e il windsurf.
Bolsena:
- Bolsena è famosa per il suo lago omonimo e per il suo borgo storico. Visita la Basilica di Santa Cristina con le sue affreschi e la Rocca Monaldeschi, un castello medievale. Assapora piatti a base di pesce di lago nei ristoranti locali e scopri la specialità locale, la "sbregma," una tipica torta di Bolsena.
Questo itinerario ti porterà attraverso una parte affascinante della Tuscia, caratterizzata da storia millenaria, paesaggi mozzafiato e autentica cucina italiana. Assicurati di assaporare i piatti locali e di immergerti nell'atmosfera unica di ciascuna località lungo il percorso.
Il cammino di San Francesco o Cammino Tuscia 103
Il Cammino di San Francesco nella Tuscia viterbese è noto come Cammino Tuscia 103. Ecco alcune delle tappe principali di questo cammino:
- Orte Scalo - Vasanello
- Vasanello - Soriano nel Cimino
- Soriano nel Cimino - Monte Cimino
- Monte Cimino - Barbarano Romano
- Barbarano Romano - Monte Romano
- Monte Romano - Tarquinia
Il Cammino Tuscia 103 è un percorso di circa 110 chilometri che attraversa la regione della Tuscia viterbese, partendo dalla stazione ferroviaria di Orte Scalo e terminando a Tarquinia. Il percorso offre ai pellegrini l'opportunità di esplorare borghi e siti archeologici, scoprendo la bellezza e la storia dell'alto Lazio. Il cammino è segnalato con la segnaletica del Club Alpino Italiano (sentiero n. 103) e può essere percorso in entrambe le direzioni. Lungo il percorso, i pellegrini possono ammirare paesaggi mozzafiato e visitare luoghi di grande interesse storico e archeologico. Il Cammino Tuscia 103 è un'esperienza emozionante che permette di immergersi nella natura e nella cultura della Tuscia viterbese, offrendo un'opportunità unica di pellegrinaggio e di scoperta.
La via Francigena
La Via Francigena è un'antica via di pellegrinaggio che collega Canterbury, in Inghilterra, a Roma, in Italia. Nel Lazio, la Via Francigena offre un percorso intriso di spiritualità, storia e cultura, attraversando paesaggi mozzafiato e borghi dal fascino antico. La Via Francigena risale a molto prima dell'anno mille e per 8 secoli fu la spina dorsale del sistema di vie che attraversava da Nord a Sud l’Italia collegandola ai paesi del settentrione d’Europa. Consiste per alcuni tratti di antiche vie consolari rimaste percorribili anche dopo la rovina dell’impero romano. Gran parte della Via Francigena fu sviluppata nei secoli VIII e IX dai popoli invasori, prima dai Longobardi poi dai Franchi, da cui prese il nome. La Via Francigena nel Lazio si sviluppa in ventuno tappe a piedi, dieci a nord di Roma e undici a sud. Alcune delle tappe principali includono Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla, Sutri, Campagnano di Roma, La Storta e Roma. Lungo il percorso, i pellegrini possono ammirare paesaggi mozzafiato, borghi storici e siti di grande significato religioso e culturale. La Via Francigena è un'esperienza indimenticabile che permette di scoprire la storia, la cultura e la bellezza naturale non solo del Lazio, ma anche di altre regioni italiane. Ogni regione e ogni tappa offrono un'opportunità unica di immergersi nella cultura, nella gastronomia e nelle tradizioni locali.
Ecco le tappe della Via Francigena che attraversano la Tuscia Viterbese:
- Da Acquapendente a Bolsena tappa 38 km 22,1
- Da Bolsena a Montefiascone tappa 39km 17,7
- Da Montefiascone a Viterbo tappa 40 km 17,9
- Da Viterbo a Vetralla tappa 41 km 16,9
- Da Vetralla a Sutri tappa 42km 23,9
- Da Sutri a Campagnano di Roma tappa 43 km 23,8
- Da Campagnano di Roma a La Storta tappa 44 km 23,00
- Da La Storta a Roma tappa 45 km 17,2
Queste tappe offrono ai pellegrini l'opportunità di esplorare paesaggi mozzafiato, borghi storici e siti di grande significato religioso e culturale lungo il percorso della Via Francigena nel Lazio
Percorso Naturalistico, Cammini Lenti, Parchi, Giardini e Acque
Percorso Naturalistico, Cammini Lenti, Parchi, Giardini e Acque: La Tuscia offre una serie di piacevoli camminate, definibili oggi come percorsi lenti, che permettono di ammirare un territorio ricco di bellezze naturali. Ogni anno, la prima settimana di ottobre, la Camera di Commercio di Viterbo organizza un percorso assistito che in sette giorni a piedi porta alla scoperta di paesaggi mozzafiato e bellezze artistiche e architettoniche attraversando da nord a sud tutta la Tuscia lungo la Via Francigena.
Questo percorso include diverse attrazioni e punti di interesse, tra cui:
- Centro Botanico Moutan: Situato in un'area di 15 ettari, questo centro botanico ospita la più vasta collezione al mondo di peonie arboree ed erbacee cinesi, con oltre 200.000 esemplari. È possibile ammirare circa 600 diverse varietà e ibridi naturali appartenenti alle specie botaniche conosciute
- Riserva Naturale Monte Rufeno: Quest'area si estende su circa 3.000 ettari nei pressi del fiume Paglia e ospita una ricca varietà di specie animali, tra cui il daino, il tasso, la volpe, l'istrice e la faina, oltre a numerosi uccelli. La flora è altrettanto abbondante e lussureggiante, offrendo un'esperienza immersiva nella natura
- Museo del Fiore: Questo museo offre esperienze didattiche e la possibilità di scoprire i percorsi naturalistici della riserva. È un luogo ideale per imparare di più sulla flora e sulla storia botanica della regione
- Giardino Geometrico: Questo giardino, concepito come un microcosmo, è composto da forme geometriche dalle proporzioni perfette. Rappresenta un esempio significativo dei giardini all'italiana e include una grotta, un elemento importante nelle simbologie rinascimentali
- Sorgente Pisciarello: Questa sorgente medio-minerale, con una temperatura di 15°C, è una delle acque più rilevanti della zona. Viene convogliata fino a una fontana e rappresenta un'importante risorsa naturale
Percorsi naturalistici più adatti per i cammini lenti
I percorsi naturalistici più adatti per i cammini lenti nella Tuscia Viterbese includono diverse opzioni che offrono la possibilità di ammirare un territorio ricco di bellezze naturali. Ecco alcuni percorsi che potrebbero interessarti:
- Centro Botanico Moutan: Questo centro botanico, situato in un'area di 15 ettari, ospita la più vasta collezione al mondo di peonie arboree ed erbacee cinesi, con oltre 200.000 esemplari. È possibile ammirare circa 600 diverse varietà e ibridi naturali appartenenti alle specie botaniche conosciute. Il centro offre sentieri naturalistici, aree parcheggio e aree per il pic-nic che permettono ai visitatori di immergersi nella natura**1**.
- Riserva Naturale Monte Rufeno: Quest'area si estende su circa 3.000 ettari nei pressi del fiume Paglia e ospita una ricca varietà di specie animali e una flora abbondante e lussureggiante. La riserva offre sentieri naturalistici che consentono di esplorare la bellezza naturale della regione in modo tranquillo e rilassante**1**.
- Faggeta dei Monti Cimini: Questa ampia area di faggi secolari si trova sui monti Cimini a oltre 1.000 metri di altezza nei pressi di Soriano nel Cimino. È un luogo ideale per una passeggiata immersiva nella natura**1**.
- Oasi WWF di Corchiano: Questa oasi si estende su 500 ettari di verde incontaminato e ospita una varietà di specie animali e una flora diversificata. Offre la possibilità di esplorare la natura in un ambiente protetto e suggestivo
Sentiero del lago di Bolsena
Il Lago di Bolsena è circondato da sentieri che consentono agli escursionisti di percorrere il suo perimetro. Puoi anche scegliere di esplorare le colline circostanti per ottenere viste panoramiche sul lago
Sentiero del Lago di Bolsena: Esplorando il Cuore del Lago
Il Sentiero del Lago di Bolsena è un'affascinante avventura escursionistica che ti permette di immergerti nella bellezza naturale e culturale di uno dei laghi vulcanici più grandi d'Europa, il Lago di Bolsena. Questo percorso offre un'esperienza unica, con la possibilità di esplorare non solo le sue coste, ma anche le pittoresche colline circostanti per godere di viste panoramiche spettacolari.
Tappa 1: Bolsena
Partendo da Bolsena, si può esplorare questa affascinante cittadina che si affaccia sul lago. Qui è possibile visitare il Castello Rocca Monaldeschi, che offre una vista mozzafiato sul lago e sulla città. Inoltre, la Basilica di Santa Cristina è un luogo di grande importanza storica e religiosa, con le sue suggestive catacombe e la leggenda legata alla santa patrona della città. È possibile raggiungere Bolsena in auto per mezzo della strada statale Cassia, mentre per chi si sposta a piedi o in bici, è consigliato seguire i sentieri che costeggiano il lago
Tappa 2: Il Periplo del Lago
Il periplo del lago offre la possibilità di esplorare le sue coste, godendo di panorami mozzafiato e della tranquillità della natura circostante. Lungo il percorso, si possono scoprire spiagge nascoste, paesaggi incantevoli e luoghi di interesse storico e culturale. Per chi si sposta a piedi, è consigliato seguire i sentieri che costeggiano il lago, mentre in bici è possibile percorrere la strada che circonda il lago
Tappa 3: Montefiascone
Montefiascone è una tappa imperdibile lungo il percorso. Questa città è famosa per il suo vino bianco EST! EST!! EST!!! e offre la possibilità di esplorare il suo affascinante centro storico e di gustare le prelibatezze enogastronomiche locali. È possibile raggiungere Montefiascone in auto per mezzo della strada statale Cassia, mentre per chi si sposta a piedi o in bici, è consigliato seguire i sentieri che collegano le varie località intorno al lago, offrendo un'esperienza immersiva nella natura e nella storia. È possibile esplorare la riserva a piedi seguendo i sentieri naturalistici, mentre in bici è consigliato seguire le strade e i percorsi adatti alle due ruote
Tappa 4: La Riserva Naturale
La riserva naturale circostante il lago di Bolsena offre un ambiente naturale incontaminato, ricco di flora e fauna. È possibile esplorare sentieri naturalistici, osservare la fauna selvatica e godere della pace e della bellezza del paesaggio.
Tappa 5: Marta
Marta è un affascinante borgo di pescatori che offre una vista panoramica sulle vicine isolette Martana e Bisentina. Il borgo è caratterizzato da casette colorate adagiate direttamente sul lago e offre un'atmosfera pittoresca e autentica.Marta e Capodimonte sono facilmente accessibili in auto per mezzo della strada statale Cassia, offrendo la possibilità di esplorare questi affascinanti borghi sulle rive del lago. Per chi si sposta a piedi o in bici, è consigliato seguire i sentieri che collegano le varie località intorno al lago
Tappa 6: Capodimonte
Capodimonte è situata sulla riva nord-est del lago di Bolsena e offre la possibilità di esplorare la sua imponente Rocca Farnese, costruita nel XV secolo. Il borgo è ricco di storia e offre scorci panoramici mozzafiato sul lago
Questo cammino offre una meravigliosa opportunità di connessione con la natura, con il lago come compagno costante e le colline circostanti che ti offriranno panorami indimenticabili. È un'esperienza che ti permetterà di apprezzare appieno la bellezza e la diversità del Lago di Bolsena e delle sue circostanti terre.
Il Sentiero del Lago di Vico
Il Sentiero del Lago di Vico è un percorso di circa 50 chilometri che circonda il suggestivo Lago di Vico, offrendo un'esperienza immersiva nella natura e nella cultura della regione. Questo itinerario attraversa i borghi di Viterbo, Ronciglione, Caprarola e Vetralla, offrendo la possibilità di esplorare paesaggi mozzafiato e di immergersi nella storia e nelle tradizioni locali. Il lago di Vico è famoso tra i camminatori per la varietà di sentieri che attirano escursionisti e appassionati di trekking da tutto il mondo. Tra questi sentieri, con itinerari assolutamente da non perdere, ci sono il sentiero del Pozzo del Diavolo, il sentiero Fondo delle Tavole, il sentiero delle Pantanacce, il sentiero Strada di Mezzo, il sentiero Svasso Maggiore e il sentiero delle Prove. Questi percorsi offrono la possibilità di esplorare la bellezza naturale del lago e dei suoi dintorni, offrendo panorami mozzafiato e un'esperienza indimenticabile per gli amanti della natura e dell'escursionismo. Il Lago di Vico è un luogo ricco di fascino, ideale per tutte le famiglie: non mancano, infatti, le mete e le attività da vivere tutti insieme come nel caso delle escursioni per chi ama la natura e i paesaggi lacustri. Inoltre, la zona offre diverse attività, tra cui il parapendio, rendendo il lago di Vico un luogo perfetto per il relax, le passeggiate e l'avventura:
- ll Sentiero del Pozzo del Diavolo è un percorso che porta alla scoperta di una suggestiva formazione geologica situata lungo il versante meridionale del Monte Venere, il cono vulcanico che è il risultato di una delle ultime manifestazioni dell'apparato vulcanico Vicano. Si tratta di una grossa buca o voragine che si apre lungo il versante meridionale del monte, inserita entro una colata lavica, e che una volta discesi al suo interno assume l'aspetto di una classica grotta. Il sentiero non presenta molte difficoltà se non quella di guadare il torrente in un paio di punti. Il percorso è lungo circa 3 km e offre la possibilità di esplorare la bellezza naturale e la storia geologica della zona. Il sentiero è facilmente percorribile, ben manutenzionato e le indicazioni sentieristiche sono frequenti, rendendo agevole mantenersi sulla corretta via
- Il Sentiero Fondo delle Tavole è un percorso che offre un'esperienza immersiva nella natura e nella geologia della regione circostante al Lago di Vico. Lungo il percorso, si attraversa il bosco della faggeta depressa, offrendo la possibilità di esplorare una porzione di territorio molto importante a livello ambientale. Il sentiero costeggia il Monte Venere attraversando il bosco della faggeta depressa e la vasta pianura delle Pantanacce, offrendo panorami mozzafiato sul Lago di Vico. Lungo il percorso, è possibile visitare il centro di avvistamento volatili del Parco, offrendo la possibilità di osservare la varietà dell'avifauna, tra cui lo Svasso maggiore, simbolo della Riserva Naturale del Lago di Vico. Il sentiero non presenta molte difficoltà se non quella di guadare il torrente in un paio di punti. Il percorso è lungo circa 6,5 km e offre un'esperienza coinvolgente per gli amanti della natura e degli itinerari all'aperto
- Il Sentiero Strada di Mezzo è un percorso immerso nel bosco situato nella parte nord del Lago di Vico. Lungo questo sentiero, si può godere di una piacevole passeggiata circondati dalla natura e dalla tranquillità del bosco. Il percorso offre la possibilità di immergersi nella bellezza naturale della zona e di godere di panorami suggestivi. La lunghezza del sentiero può variare a seconda della fonte, ma generalmente si tratta di un percorso di circa 2,6 km con un dislivello massimo di 90 m. La durata stimata per percorrere questo sentiero è di circa 45 minuti. Si consiglia di indossare calzature ed indumenti adeguati per percorrere sentieri di montagna
La Via Amerina, conosciuta anche come il Cammino della Luce
La Via Amerina, conosciuta anche come il Cammino della Luce, è un'antica via di pellegrinaggio e un itinerario storico che attraversa l'Agro Falisco e la Tuscia. Questo percorso offre ai camminatori la possibilità di immergersi nella storia e nella natura incontaminata del Lazio. La Via Amerina è uno dei luoghi più iconici dell'Agro Falisco e offre un'esperienza unica per i camminatori che cercano trekking nel Lazio. Il percorso della Via Amerina attraversa diversi borghi e siti di interesse storico e culturale, offrendo panorami mozzafiato e un'immersione autentica nella regione. Alcuni dei borghi attraversati includono Orte, Vasanello, Soriano nel Cimino, Barbarano Romano, Civitella Cesi, Monte Romano, Corchiano, Falerii Novi, Nepi, Castel Sant'Elia, e altri ancora. Questo itinerario offre ai camminatori la possibilità di esplorare una delle strade meglio conservate dell'Etruria Meridionale, offrendo un'esperienza indimenticabile e un'immersione nella storia, nella cultura e nella bellezza paesaggistica della regione
Le tappe:
Tappa 1 Amelia - Orte
difficoltà media km 16,5
Tappa 2 Orte - Vasanello - Corchiano
difficoltà media km 22,9
Tappa 3 Corchiano- Falerii Novi - Nepi
difficoltà facile km 16,39
Tappa 4 Nepi - Campagnano di Roma
difficoltà media km 15,6
Tappa 5 Campagnano di Roma - La Storta
difficoltà media km 23
Tappa 6 La Storta - Roma
difficoltà media km 20
La Variante
Tappa 1 Amelia - Orte
difficoltà media km 16,5
Tappa 2 Orte - Gallese - Corchiano
difficoltà media km 20
Tappa 3 Corchiano- Falerii Novi - Castel Sant’Elia - Nepi
difficoltà media km 19,6
Tappa 4 Nepi - Campagnano di Roma
difficoltà media km 15,6
Tappa 5 Campagnano di Roma - La Storta
difficoltà media km 23
Tappa 6 La Storta - Roma
difficoltà media km 20
Sentiero Walking Tuscia
Il Sentiero Walking Tuscia, noto anche come il Cammino della Tuscia e degli Etruschi, è un percorso che si snoda attraverso la regione della Tuscia, offrendo un'immersione nelle tracce degli antichi Etruschi e nella bellezza naturale della zona. Il percorso offre la possibilità di esplorare siti archeologici, borghi storici e panorami suggestivi lungo il cammino.
Attualmente, il Cammino Walking Tuscia offre sette itinerari distinti, ognuno dei quali si basa su una sentieristica esistente e ben segnalata. Alcuni di questi itinerari includono il Cammino Rosso, che collega Viterbo, Castel d'Asso, Norchia, Blera e Barbarano, offrendo un'esperienza di trekking avvincente. Il progetto mira a valorizzare il territorio e il turismo naturalistico sostenibile, coinvolgendo 15 comuni, 32 borghi, 4 musei, il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia e 3 parchi naturalistici nel territorio della Regione Lazio. I camminatori possono completare l'itinerario raccogliendo ad ogni tappa i timbri da far apporre sulla propria Rasna Card presso le strutture dove dormono o mangiano, o nelle attività che incontrano lungo il percorso. Questa carta funge da passaporto per i viaggiatori, consentendo loro di usufruire di tariffe agevolate per vitto e alloggio nelle strutture convenzionate. Questi itinerari offrono un'opportunità unica di turismo esperienziale, supportato dall'utilizzo della Rasna Card, e permettono ai camminatori di gustare i prodotti tipici locali delle zone attraversate, oltre a visitare i tanti siti archeologici etruschi sparsi per i borghi viterbesi, custodi di un patrimonio ultracentenario
Sono 7 percorsi ad anello.
CAMMINO ROSSO:
13 tappe : VITERBO, CASTEL D'ASSO, NORCHIA, BLERA, GROTTA PORCINA, TERZA MOLA, BARBARANO ROMANO, TOMBA DEL CERVO, SANTUARIO RUPESTRE DI DEMETRIA VEI CERERE, VETRALLA, CONVENTO DI SANT'ANGELO, EREMO DI SAN GIROLAMO, SAN MARTINO AL CIMINO, VITERBO
CAMMINO VIOLA:
7 tappe: VITERBO, FERENTO, CELLENO, GROTTE SANTO STEFANO, VITORCHIANO, BAGNAIA, VITERBO
CAMMINO ARANCIONE:
10 tappe: BAGNAIA , VITORCHIANO, BOMARZO, CHIA, BASSANO IN TEVERINA, VASANELLO, GALLESE, VIGNANELLO, SORIANO NEL CIMINO, BAGNAIA
CAMMINO GIALLO:
7 tappe: VITERBO, BAGNAIA, SORIANO NEL CIMINO, CANEPINA, CAPRAROLA, SAN MARTINO AL CIMINO, VITERBO
CAMMINO BEIGE:
10 tappe: RONCIGLIONE, CAPRAROLA, VIGNANELLO, CORCHIANO, CIVITA CASTELLANA, CASTEL SANT’ELIA, NEPI, SUTRI, CAPRANICA, RONCIGLIONE
CAMMINO ROSA:
5 tappe: RONCIGLIONE, CAPRANICA, BARBARANO ROMANO, VETRALLA, RONCIGLIONE
CAMMINO MARRONE:
10 tappe: CAPRANICA, BARBARANO ROMANO, CIVITELLA CESI, CANALE MONTERANO, MANZIANA, ORIOLO ROMANO, BASSANO ROMANO, SUTRI, CAPRANICA
Camminando per i siti patrimonio dell’ UNESCO
Nella Tuscia Viterbese, ci sono diversi siti UNESCO che meritano una visita:
- Necropoli etrusca di Tarquinia: Questo sito è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO nel 2004. Le tombe e gli affreschi presenti nella necropoli forniscono una testimonianza eccezionale del patrimonio etrusco, offrendo una rappresentazione unica della vita quotidiana e della cultura di questa antica civiltà
- Macchina di Santa Rosa a Viterbo: Nel 2013, la Macchina di Santa Rosa è stata inserita nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. Si tratta di un'imponente struttura illuminata che viene portata in processione per le vie di Viterbo ogni anno il 3 settembre, in occasione della festa di Santa Rosa. Questa tradizione è un esempio di patrimonio culturale immateriale che ha ottenuto il riconoscimento dell'UNESCO
- Faggeta del Monte Cimino: Nel 2017, la Faggeta del Monte Cimino è stata inclusa nel Patrimonio Mondiale Naturale dell'Umanità dell'UNESCO, insieme ad altre antiche faggete europee, per la sua unicità biologica ed ecologica. Si tratta di una delle faggete più maestose e antiche d'Europa, con alberi secolari che raggiungono altezze notevoli, alcuni dei quali superano i 40 metri. La faggeta offre una rete di sentieri che permettono di esplorare questo magnifico bosco di faggi, offrendo scenari suggestivi e coinvolgenti
- La Faggeta di Monte Raschio a Oriolo Romano è un'altra importante attrazione della Tuscia Viterbese. Questa faggeta è stata dichiarata patrimonio mondiale naturalistico dell'UNESCO nel 2017. Fa parte del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano e si distingue dalle altre faggete per un particolare quanto più insolito: sorge infatti a quota molto bassa rispetto ai conformi 700-1.000 m di altitudine. L'incantevole paesaggio incontaminato, gli odori e i colori del bosco sono perfetti per lunghe passeggiate e trekking lontano dal caos cittadino, alla riscoperta del contatto diretto con la natura. La Ciclovia dei Boschi è sicuramente il percorso più noto da compiere per attraversare la faggeta a piedi, in bici o a cavallo ed è classificato secondo una difficoltà medio-bassa. Il tempo di percorrenza si aggira intorno alle 2 ore e 30 minuti
La Strada dei Vini della Tuscia
La Strada dei Vini della Tuscia è un itinerario enogastronomico che permette di esplorare le zone di produzione dei vini locali, dove si distinguono 7 vini D.O.C. Lungo il percorso è possibile visitare le cantine vinicole, degustare i vini e scoprire le tradizioni enologiche della regione. Questo itinerario offre un'opportunità unica per immergersi nella cultura del vino della Tuscia, scoprendo i sapori autentici della regione e apprezzando la varietà dei vini locali
La Tuscia è rinomata per la produzione di diversi vini DOC (Denominazione di Origine Controllata). Tra i vini DOC della Tuscia si distinguono:
- Est! Est!! Est!!! di Montefiascone: Un vino bianco secco dal sapore unico, prodotto nella zona di Montefiascone.
- Aleatico di Gradoli: Un vino rosso dolce prodotto nella zona di Gradoli, caratterizzato da un aroma intenso e da note fruttate.
- Orvieto DOC: Un vino bianco prodotto nella zona di Orvieto, ottenuto principalmente da uve Procanico e Grechetto.
- Vignanello DOC: Un vino prodotto nella zona dei Monti Cimini, caratterizzato da una produzione di vini di qualità.
- Procanico DOC: Un vino bianco prodotto nella zona dei Colli Etruschi Viterbesi, ottenuto principalmente vinificando uve Procanico.
- Aleatico di Gradoli: Un vino rosso dolce prodotto nella zona di Gradoli, caratterizzato da un aroma intenso e da note fruttate.
- Ciliegiolo di Gradoli: Un vino rosso prodotto nella zona di Gradoli, ottenuto principalmente da uve Ciliegiolo.
Questi vini rappresentano solo una parte della ricca tradizione vinicola della Tuscia, offrendo una varietà di sapori e caratteristiche uniche che riflettono il territorio e le tradizioni enologiche della regione
La Strada dei Vini della Tuscia attraversa i seguenti comuni:
- Bagnoregio
- Bomarzo
- Castiglione in Teverina
- Celleno
- Civitella d'Agliano
- Graffignano
- Lubriano
Questi comuni formano il Comprensorio della Teverina e sono parte integrante di questo itinerario enogastronomico, offrendo la possibilità di esplorare le tradizioni vinicole della regione e degustare i vini locali.
Il Cammino di Santa Cristina
Il Cammino di Santa Cristina è un percorso di circa 60 km, suddiviso in due tappe di circa 30 km l'una, che collega il paese di Porchiano del Monte, in Umbria, alla Basilica di Santa Cristina a Bolsena, in provincia di Viterbo, passando per la Rocca dei Papi di Montefiascone. Questo cammino offre ai pellegrini e agli amanti del trekking l'opportunità di immergersi nella natura e nella spiritualità, attraversando paesaggi suggestivi e luoghi di interesse storico e religioso. Durante il percorso, i partecipanti possono godere della bellezza paesaggistica della Tuscia, scoprendo i sapori autentici della regione e apprezzando la varietà dei vini locali. La zona offre una ricca tradizione enogastronomica, con la presenza di cantine vinicole, aziende agricole e luoghi di produzione di prodotti tipici, offrendo un'esperienza coinvolgente per i visitatori. Durante il cammino, i pellegrini possono visitare la chiesetta di Santa Cristina a Porchiano del Monte e la basilica di Santa Cristina a Bolsena. Il cammino può essere percorso indifferentemente in un senso o nell’altro e non è segnalato, ma a chi ne fa richiesta vengono fornite una descrizione dettagliata ed il file GPX, insieme alle credenziali. L’unico posto tappa è fissato nella città di Grotte Santo Stefano, esattamente a metà strada fra Porchiano del Monte e Bolsena, dove si può scegliere tra le varie possibilità di alloggio. Alcune strutture forniscono anche un servizio di navetta per prendere e riportare i camminatori nel caso queste non fossero in centro città, dove arriva la tappa. E’ prevista la timbratura delle credenziali nel due estremi del percorso, la chiesetta di Santa Cristina a Porchiano del Monte e la basilica di Santa Cristina a Bolsena. Il Cammino è libero e praticabile in ogni stagione. Ne esiste una edizione fissa che si svolge nei giorni che precedono la festività della Santa, che ricade il 24 luglio. Il tragitto si alterna di anno in anno in un senso e nell’altro.
Il Sentiero dei Briganti
Il Sentiero dei Briganti è un percorso di circa 100 km che collega la Riserva Naturale Regionale di Monte Rufeno con Vulci, in piena Maremma. Il percorso si snoda tra i boschi di Viterbo e offre la possibilità di scoprire la natura circostante e importanti siti archeologici tra gli scavi di Vulci.Il percorso è suddiviso in quattro tappe: la prima (il sentiero di Fioravanti) procede lungo le pendici del monte Rufeno, per poi continuare nella valle del Paglia, nel borgo di Proceno e infine arrivare a Onano. La seconda (il sentiero di Ansuini) parte da Onano per poi scendere verso il lago di Bolsena passando per Grotte di Castro e attraversando il territorio di Gradoli. La terza (il sentiero di Menichetti e Tiburzi) prende avvio dalla strada provinciale del lago di Mezzano, passa per il territorio di Latera e Valentano per arrivare alla strada provinciale del Lamone. La quarta e ultima (il sentiero di Biscarini) parte dalla riserva del Lamone e termina al castello di Vulci, attraversando il bellissimo passaggio vicino alle rovine di Castro. Il Sentiero dei Briganti è un percorso adatto a chi ama la natura e la storia, e offre la possibilità di fare una passeggiata all'aria aperta, scoprendo la storia e la cultura della regione. Il percorso è generalmente considerato moderatamente impegnativo, ma si può ancora godere di un po' di tranquillità e di panorami mozzafiato sulla natura circostante
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